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Ergastolo ostativo, Scutellà: “A 30 anni dalle stragi in Sicilia, grazie al M5S preservata efficacia strumento fondamentale lotta alle mafie”

«Con l’approvazione alla Camera del testo sull’ ergastolo ostativo siamo riusciti a tenere fede alla nostra linea di contrasto fermo e deciso alle mafie. Il lavoro che abbiamo portato avanti, a seguito dell’ordinanza della Corte costituzionale, è stato quello di preservare le finalità di questo fondamentale istituto, fortemente voluto da Falcone, evitando in ogni modo che boss mafiosi, ancora pericolosi, possano tornare in libertà e, grazie al Movimento 5 Stelle, siamo riusciti a scongiurare questa eventualità».

 È quanto fa sapere la portavoce M5S, Elisa Scutellà, tra i firmatari del testo base sulla revisione dell’ergastolo ostativo approvato nel novembre scorso in Commissione Giustizia e che ieri ha ottenuto il via libera definitivo della Camera dei Deputati per il successivo passaggio in Senato.

 «Abbiamo previsto – aggiunge Scutellà – rigide condizioni per l’accesso ai benefici penitenziari per cui, se un detenuto condannato per gravi reati, che non ha collaborato con i magistrati, fa istanza per ottenere i benefici penitenziari, deve dimostrare di aver reciso i contatti con l’associazione criminale».

«Inoltre – precisa – saranno i giudici del Tribunale di sorveglianza in composizione collegiale a decidere sulle istanze per i benefici penitenziari, e potranno essere coadiuvati attraverso i pareri del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, del pubblico ministero presso il giudice che ha emesso la sentenza di primo grado, e della struttura carceraria».

«A 30 anni dalle terribili stragi di Capaci e via D’Amelio, e del martirio dei giudici Falcone e Borsellino, per volere dei quali nacque l’ergastolo ostativo, siamo riusciti a licenziare un testo che non indebolisce ma aggiorna e rende più efficace una misura fondamentale per il nostro ordinamento antimafia. Non potevamo permettere – conclude Scutellà – che l’ergastolo ostativo venisse smantellato, non potevamo accettare che questo accadesse per tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita nel contrasto alle mafie e per coloro che ancora oggi, quotidianamente, lottano contro la criminalità organizzata».

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