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Suicidi in carcere: flash mob a Reggio Calabria per sensibilizzare sul tema

Si è svolto oggi, sulla scalinata che porta alla Corte d’appello di Reggio Calabria, un flash mob per dare lettura dei morti in carcere per suicidio o per malattia non curata. 54, in totale, dall’inizio dell’anno con 4 agenti della polizia penitenziaria anche loro deceduti per suicidio. 

L’iniziativa voluta dalla conferenza nazionale dei Garanti territoriali era volta a sensibilizzare chi può e deve prendere provvedimenti per evitare questa “strage”. Il suicidio in carcere lo mette in atto chi perde la speranza, non a caso oltre il 60% sono extracomunitari le cui speranze, appunto, quando non naufragano in un mare in tempesta, si spengono dentro le mura di un carcere. Una persona che decide di porre fine alla propria esistenza non lo fa dall’oggi al domani ma segue un percorso doloroso che lo conduce al gesto estremo e lascia segnali evidenti che possono essere colti dagli esperti o da chi è preposto alla sorveglianza, così da prevenire. Ciò comporta, personale qualificato e maggiori risorse ed in questo senso dal nostro punto di vista, sollecitiamo con la nostra manifestazione.

L’obiettivo che l’Ufficio del Garante Metropolitano dei detenuti della Città di Reggio Calabria (presento Dott. Paolo Praticò Garante e Avv. Arfuso Cristina) persegue con ferma volontà è la tutela della dignità della persona detenuta e questa strage silenziosa non può lasciare nessuno indifferente. Si auspica in una presa di coscienza repentina ed efficace che metta la parola fine ad una simile mattanza.

Alla manifestazione pacifica di stamane hanno preso parte diverse associazioni forensi e del mondo civile. Il ringraziamento dell’Ufficio va a quanti oggi hanno sposato la stessa causa, dimostrando con la loro presenza la volontà di richiedere all’unisono, a chi ne ha il dovere,  un cambio di rotta. 

Era presente la Camera Penale di Reggio Calabria ( l’Avv. F. Siclari), l’Ordine degli Avvocati di Rc ( Avv. U. Abate e N. Sarra), l’Associazione Donne Giuriste Italiane (Avv. Maria Crea- Avv. Simona Cariati), il cappellano delle carceri reggine Padre Carlo, l’Arcigay Rc (Francesca Panuccio), l’Azione Cattolica (Nadia Modafferi), l’Associazione Palingenesi (Dott. Rocco Fedele), Medici del mondo (Corinne Fortunato e Andrea Paladini), Il Movimento forense (Avv. Rocco Lombardo), l’Ufficio Garante detenuti regionale (Avv. Maria Rita Stilo), l’AMI RC ( Avv. Anna Bellantoni), Nessuno Tocchi Caino (Musolino Vincenzo) e i vari  avvocati.

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