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All’AbaRc intenso incontro con lo stilista Ligato: “Non abbiate paura. Io ce l’ho fatta, c’è possibilità per tutti”

Un dialogo intenso, costruttivo in cui arte, moda e storia si fondono in un perfetto equilibrio. All’Accademia di Belle Arti, in una gremita Aula magna, Claudio Ligato, originario di Motta San Giovanni, head fashion designer per lo stilista libanese Eliee Saab, insieme al direttore Piero Sacchetti e ai docenti Domenico Surace, Marina Lebro, Adele Flaviano, Alessandro Garofalo (in video conferenza le docenti Deborah Correnti e Giuseppina D’Errico) si sono confrontati con l’artista di fama internazionale che si è formato proprio presso l’accademia reggina.

All’incontro hanno partecipato anche gli studenti dell’istituto “Panella-Vallauri” (indirizzo sistema moda) curiosi di carpire i segreti e utili consigli per poter far parte della haute couture. “Ho conosciuto Claudio la scorsa estate durante un evento pubblico e si è creata subito una forte intesa  – afferma il direttore Sacchetti -.  Ho pensato ai miei studenti, alla possibilità di realizzare in Accademia un incontro con un artista che si è distinto nella moda, un uomo del Sud che ha portato nel mondo i suoi valori, il suo talento, la sua innata raffinatezza. Claudio è l’esempio di chi ha creduto in un sogno e lavorando con dedizione e passione, è riuscito a realizzarlo”.

Sulla stessa lunghezza d’onda i docenti dell’AbaRc e il professore Surace che ribadisce come “Claudio incarni l’eccellenza creativa che porta un tratto distintivo nella moda. La sua carriera non è solo un viaggio nell’alta moda, ma rappresenta un esempio per i ragazzi di oggi”.
Emozionato e felice di tornare nella sua Accademia, il capo progettista Ligato che aggiunge: “Ho costruito altrove, ma le mie radici sono qui. Dovete avere tanta passione, non mollate perchè questo è un lavoro straordinario. Quando ho terminato il Liceo Artistico, mi sono iscritto alla Facoltà di Architettura ma non volevo fare l’architetto. Ho partecipato ad un concorso nazionale di design e ho vinto: il mio nome era proprio sulla rivista di moda “Taxi”, dove venivano premiati i migliori talenti nel campo del design. Ero il primo, non ci credevo ma la giuria composta da Gianni Versace, Luciano Soprani e Krizia ha apprezzato la mia essenza, i miei abiti che rappresentavano la bellezza della Magna Grecia che è nel mio Dna”.
Lo stilista e direttore creativo per prestigiosi brand fashion più volte ribadisce come “sia impossibile sfuggire alle seduzioni della classicità intesa come bellezza, equilibrio e, nonostante siano passati quasi 38 anni da quando ha iniziato questo lavoro, ancora oggi provo le stesse emozioni”.
Tante sono le domande e le curiosità da parte degli studenti, ma il motto di Claudio è sempre lo stesso: “Lanciatevi, non abbiate paura. Io ce l’ho fatta e c’è possibilità per tutti”.
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