Dopo l’apertura con “Hamlet in pieces” di Ernesto Orrico, la quinta rassegna itinerante di teatro in emersione “Voci dal sottosuolo” è pronta a presentare il prossimo appuntamento in programma. Domenica 23 marzo, con inizio alle ore 18:00, al Teatro Silvio Vuozzo, all’interno dell’Istituto comprensivo Spirito Santo, a Cosenza, è infatti il turno dello spettacolo “Contr_Ora“, opera prima dello stesso Kollettivo Kontrora che ha ideato il progetto “Voci dal sottosuolo” insieme alla compagnia Teatro del Carro – Pino Michienzi in qualità di partner organizzativo.
Diretto da Francesco Aiello, scritto da Giovan Battista Picerno, con protagonisti in scena lo stesso Aiello e Maria Canino, lo spettacolo racconta proprio di “Controra” che nell’Italia del Sud e nel Mediterraneo, identifica le prime ore dopo mezzogiorno, considerate cariche di virtualità magiche da cui è bene tenersi a debita distanza, ma che qui è una donna rinchiusa in casa da un tempo indefinito, succube della propria vergogna, dimentica del proprio passato. Controra è una donna vestita da sposa, indossa un passamontagna e degli occhiali che le coprono il volto. Vaga nella sua casa con le luci spente, le tapparelle abbassate, facendosi luce con una torcia e con la poca illuminazione data dalla TV sempre accesa nella stanza. Non esce di casa da molto tempo, non ricorda molte cose del proprio passato, non vede nessuno.
La sua unica compagnia è un’intelligenza artificiale chiamata Samsa che, oltre ad essere la sua connessione con il mondo, detta i tempi delle sue giornate. I tentativi di raccogliere i cocci del proprio passato e della propria identità frammentata, condurranno Controra ad inaspettate rivelazioni. A peggiorarne la situazione, un uomo: da principio è solo un’interferenza proveniente dalla tv, un’allucinazione, man mano diventerà una presenza sempre più ingombrante e materica. In conseguenza a tale invasione, nella mente di Controra prenderà corpo uno spettro, la rivoluzione: uscire, finalmente.
Un uomo è una persona normale, normata, succube della propria idea di mascolinità e di famiglia. Schiavo delle sue dipendenze e della sua implacabile tendenza alla bugia, maturerà l’idea di vedere un terapeuta per liberarsi dai suoi fardelli narcisistici e identitari, ma anche per lui l’incontro con l’altro, con Controra, assumerà i toni dell’allucinazione. Nonostante tutto si presenterà la possibilità di mettere fine ai mancati riconoscimenti di sé e dell’altro.
Il disegno luci dello spettacolo è di Jacopo Andrea Caruso, la tecnica è affidata a Francesco Palmiero, e le musiche originali sono di Nafta Punk.
La programmazione di Voci dal sottosuolo al Teatro Vuozzo, a Cosenza, si concluderà il prossimo 6 aprile con “Giulietta è nella tempesta” di Maria Teresa Guzzo.