“La vita è bella. Possano le generazioni future liberarla da ogni male, oppressione e violenza e goderla in tutto il suo splendore” - Lev Trotsky
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“Ferramonti incontra…I.I.S. Lucrezia della Valle”: incontro il 29 gennaio

Un momento di riflessione per onorare le vittime della Shoah e promuovere il valore della memoria storica affinché simili tragedie non possano ripetersi in futuro: “Ferramonti incontra…I.I.S. Lucrezia della Valle”, una celebrazione particolarmente toccante quella organizzata per mercoledì 29 gennaio alle 9,30 presso l’Aula Magna dello storico Istituto in Piazza Amendola. Un momento di riflessione che vuole utilizzare anche nuovi linguaggi, come la musica, per coinvolgere i ragazzi e le ragazze attorno ai temi dell’Olocausto, delle deportazioni, delle discriminazioni e della diversità che hanno segnato quel periodo e ancora oggi devono essere ricordati, elaborati, discussi per affrontare con maggiore consapevolezza le insidie del presente. Dopo i saluti istituzionali della Dirigente dell’IIS Lucrezia della Valle Rossana Perri, di Maria Cristina Parise Martirano, Presidente del Comitato Dante Alighieri e di Umberto Filici, Componente del CTS del Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia, la parola passerà ai relatori. Si parte con Marco Cavallarin con “La Storia siamo noi….dalle leggi antiebraiche ai campi di sterminio” per passare poi al racconto sonoro della musica di compositori perseguitati come Aldo Finzi, Leone Sinigaglia, Mario Castelnuovo tedesco con Simonetta Heger al pianoforte la quale interverrà anche con “La musica nei lager” e i manoscritti ritrovati ad Auschwitz. Quindi sarà la volta di Teresina Ciliberti con “La Storia siamo noi… Il mio Novecento” e Ruth Hauben Foa con “La Storia siamo noi….una bambina a Ferramonti”: Una serie di testimonianze forti e commoventi che saranno spiegate agli studenti del della Valle anche attraverso le musiche ritrovate nel campo di Ferramonti e interpretate al pianoforte dalla Hager. Infine sarà Marco Cavallarin a raccontare “I reduci dei campi e l’emigrazione clandestina dalla fine della guerra alla nascita dello Stato di Israele”, una relazione accompagnata dalle musiche di compositori israeliani come Paul Ben – Haim eseguiti al pianoforte sempre da Simonetta Heger. Una riflessione lucida e condivisa tra generazioni soprattutto in un periodo come il nostro nel quale, troppo spesso, emergono semplificazioni eccessive, oppure veri e propri revisionismi e distorsioni della realtà. La musica dunque come strumento che aiuti ad uscire dalla retorica, dal paternalismo per diventare Memoria.
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