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Il dipinto di Brandon Turboli, ex allievo dell’indirizzo artistico dell’IIS “Lucrezia della Valle” in mostra a Roma

È il dipinto di Brandon Turboli, ex allievo dell’indirizzo artistico dell’IIS “Lucrezia della Valle” di Cosenza, ad essere stata selezionata per il Premio della Biennale dei Licei Artistici giunto alla sua V edizione che aveva come tematica “il Sogno”. La Biennale dei Licei Artistici è un incubatore di creatività e di innovazione, uno spazio-tempo autentico di interazione e partecipazione, in cui l’arte contemporanea rappresenta il mezzo per vivere e condividere la cultura, diffondendo il valore della conoscenza e della creatività e affidando la diffusione di tali valori alle nuove generazioni. L’opera del giovanissimo artista dal titolo “Sogno o verità: il fiore dell’io”, ha partecipato al Premio nella primavera di quest’anno; allora il giovane Brandon frequentava la quinta classe dell’Indirizzo artistico. Scelta tra moltissime opere provenienti da tutti i Licei artistici d’Italia, l’opera adesso fa parte della mostra itinerante “Viaggiarte” che la vedrà protagonista in un tour espositivo sia in Italia che all’estero. L’iniziativa “ViaggiArte”, organizzata nell’ambito della V Biennale dei Licei Artistici, è promossa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, il cui obiettivo è la messa in contatto e condivisione tra le realtà dell’istruzione artistica italiana e quella internazionale. Il progetto ha coinvolto 210 Licei Artistici italiani, di cui 167 selezionati partecipanti alla mostra e al concorso. Le opere in mostra sono 207, di cui 186 di studentesse e studenti italiani e 21 di studentesse e studenti di scuole d’arte europee ed internazionali. Un grande successo per Brandon che oggi frequenta l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Il suo lavoro è una tela che misura cm 100 x 70cm realizzata con la tecnica della pittura ad olio. In mostra dal 1 ottobre 2024 presso il Museo delle Civiltà, Salone d’onore del Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma, ha un titolo evocativo, “Sogno o verità: il fiore dell’io” e nasce dalla relazione di due concetti il sogno e la verità. Il sogno come baccello pronto a fiorire e a dare alla luce il nostro vero io. Nell’opera sono rappresentate proprio queste due astrazioni: il sogno assorto nel mondo onirico, e la verità che coglie il frutto dell’io. Nella realizzazione della stessa è stato seguito dai docenti dell’indirizzo Arti Figurative.

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