I temi della Città Unica sono stati al centro di una call tra il sindaco Franz Caruso, l’on. Anna Laura Orrico, l’europarlamentare Laura Ferrara e l’assessore al welfare Veronica Buffone, com’è noto espressioni, queste ultime, del Movimento 5 Stelle. Nel corso dell’interlocuzione è stata premessa la constatazione che, per molti aspetti, la conurbazione dei tre territori protagonisti del progetto di Città Unica, almeno a livello territoriale, rappresentano già un’unica realtà. Un dato di fatto che, però, per essere istituzionalizzato merita un percorso di valutazione graduale e, soprattutto, chiaro, per non lasciare nulla al caso ed alla improvvisazione.
“La fretta è sempre cattiva consigliera, tant’è che la PL presentata dal centrodestra calabrese è lacunosa sotto diversi punti di vista, soprattutto a livello normativo – ha chiosato il sindaco Franz Caruso – Una fretta ingiustificata, peraltro, non rappresentando in nessun modo la fusione delle tre realtà una emergenza calabrese che pure non mancano: dall’inadeguato sistema sanitario regionale all’inquinamento dei nostri mari, dai precari sistemi di approvvigionamento idrico al dissesto idrogeologico, solo per fare pochi esempi.
Rispetto a quanto appena detto è legittimo, dunque, pensare che l’unica spinta motivazionale a bruciare i tempi, escludendo le Istituzioni locali e, quindi, i territori e le comunità da questo processo, è rappresentata da obiettivi elettoralistici e di parte, non certo, dunque, per il bene comune”.
Un’analisi quella del primo cittadino di Cosenza su cui hanno convenuto l’eurodeputata Ferrara e l’on. Orrico, evidenziando, tra l’altro, che la proposta di legge non tiene conto che la cosiddetta Riforma Delrio è soprattutto volta ad agevolare la fusione tra i piccoli comuni, e non certo di una città capoluogo di provincia, peraltro in dissesto, come quella di Cosenza su cui grava, inoltre, un piano di rientro che sfiora i 300 milioni di euro per debiti accumulati dalla passata amministrazione di cento destra, tra gli anni 2020/2021.
Ed, infatti, la legge Delrio manca di una normativa che accompagni le fusioni per comuni di densità abitativa alta, superiore ai 10mila abitanti e con situazioni di grave criticità economica. A ciò l’assessore Veronica Buffone ha aggiunto considerazioni di merito sulle norme regionali incentivanti unioni e fusioni di Comuni, ritenute datate e che necessitano di essere svecchiate e attualizzate, soprattutto in vista di una fusione che vede coinvolta e per la prima volta in Italia, una città capoluogo di provincia per come detto. Per Pescara, infatti, più che di fusione si tratta di annessione di altre piccole realtà a bassa densità di popolazione tanto che si chiamerà Nuova Pescara.
Le rappresentanti del Movimento 5 Stelle, in ultimo, hanno espresso dubbi e perplessità sul percorso legislativo intrapreso dal centrodestra regionale perché oltre a rappresentare un’imposizione dall’alto ed a mortificare il ruolo dei Comuni, non ha inteso, a beneficio delle collettività interessate, verificare opportunità e rischi attraverso, per esempio, uno studio di fattibilità economico e l’ascolto dei diretti interessati, ovvero dei cittadini. Proposta, quest’ultima, formulata da tempo dal sindaco Franz Caruso.
Quest’ultimo, nel ringraziare l’on Anna Laura Orrico, l’eurodeputata Laura Ferrara e l’assessore Buffone, per la disponibilità manifestata a sostegno dell’Amministrazione Comunale e, soprattutto, a favore dei cittadini ha sottolineato, infine: “La realizzazione della città unica tra Cosenza, Rende e Castrolibero era un’idea rivoluzionaria trent’anni fa. Oggi è addirittura anacronistica per la società moderna e tecnologicamente avanzata che viviamo.
Ecco perché penso che per programmare uno sviluppo diverso e migliore non possiamo più fermarci all’area urbana, ma occorre andare ben oltre contemplando anche il Savuto, le Serre, la Media Valle del Crati e la Presila”.