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‘La Terza Rende’: “Ecco perché non abbiamo partecipato al dibattito di ieri”

“A proposito dell’invito all’incontro dibattito dal titolo “Caos a Rende la Parola ai Cittadini”, promosso dall’alleanza di associazioni cittadine riconducibili ai leaders Principe-Talarico-Greco, noi de La Terza Rende abbiamo deciso di declinare l’invito e quindi di non partecipare. Una decisione difficile e dolorosa la nostra anche per la presenza tra gli organizzatori di persone con cui abbiamo condiviso manifestazioni importanti. Sarebbe stato opportuno, a nostro avviso, come è avvenuto in altre riuscite occasioni, che la manifestazione fosse promossa da semplici cittadini oppure da un numero molto più ampio di associazioni e possibilmente anche di partiti politici non necessariamente riconducibili ad alleanze di tipo elettorale come è evidente che sia quella che ha promosso l’incontro.​​​

Siamo convinti, infatti, che l’alleanza Principe-Talarico-Greco sia una soluzione anacronistica e perdente per Rende non solo in termini elettorali, ma soprattutto in termini di credibilità e rinnovamento. Del resto chi ha partecipato all’incontro racconta che più che ascoltare i cittadini comuni si è assistita alla solita passarella di “addetti ai lavori” disattendendo nei fatti il condivisibile obbiettivo principale dell‘incontro che era quello di far intervenire desemplici cittadini sull’assurda situazione istituzionale che sta vivendo la città.

Ci chiediamo, per esempio, quale credibilità abbiano queste sigle politiche nel promuovere insieme una manifestazione come quelladi ieri, quando alcuni dei rispettivi leaders potrebbero a breve vivere loro stessi malauguratamente una situazione simile a quella vissuta oggi dal sospeso sindaco Manna e dalla sua maggioranza.
Dovrebbero per lo meno spiegare anticipatamente quale sarebbe la loro scelta nel caso in cui malauguratamente, appunto, si dovessero verificare condizioni simili. Noi non avremmo problemi a dimetterci, cosa che avrebbe dovuto fare anche il sindaco sospeso Manna e ancor di più la sua maggioranza che irresponsabilmente si ostina a rimanere attaccata al potere.

Dovremmo tutti ricordare che la politica è una missione e non un lavoro e che a volte possono insorgere, nostro malgrado, delle condizioni per cui diventa opportuno fare un passo indietro a tutela del pubblico interesse.
Se invece con il nostro comportamento e con le nostre sceltemettiamo in discussione la sacralità delle istituzioni, siamo destinati a soccombere come democrazia.
Se continuiamo a confondere le situazioni personali con quelle della collettività facendoci scudo con esse, il risultato è la morte sociale.
Siamo consapevoli che dicendo queste cose il rischio è quello di isolarsi politicamente, ma preferiamo assumerci questo rischio piuttosto che cadere in un forte equivoco e soprattutto contribuire a risollevare l’altra faccia di quella che di fatto è una stessa medaglia”.

Lo afferma in una nota Carlo Petrassi, presidente di “La Terza Rende”.

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