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Gli alunni dell’IC Sant’Eufemia di Lamezia Terme a Palazzo Madama per “Vorrei una legge che…”

Dai banchi di scuola agli scranni dei Senatori: gli alunni delle classi quinte dell’Istituto Comprensivo di Sant’Eufemia, per la seconda volta in tre anni, sono risultati vincitori del Concorso “Vorrei una legge che…, bandito dal Senato e rivolto alle Scuole Primarie.

Il giorno 2 maggio gli alunni, accompagnati dalle Docenti, hanno partecipato alla cerimonia di premiazione che si è svolta a Palazzo Madama: sono stati guidati tra le sale del Palazzo, ne hanno assaporato la storia e ammirato le bellezze artistiche e, infine, hanno fatto il loro ingresso nell’aula legislativa, hanno preso posto sugli scranni e hanno vissuto l’esperienza di una seduta e del suo complesso cerimoniale. La visita si è conclusa con la consegna del premio dalle mani delle Senatrici Binetti e Granato che hanno entusiasmato e commosso gli alunni, elogiandoli per il lavoro svolto e la profonda sensibilità dimostrata rispetto alla cultura e alla bellezza che, in un territorio come il nostro, nel cuore della “Magna Grecia”, costituisce la nostra più grande ricchezza.

Il lavoro degli alunni nasce da un’attenzione al territorio che nell’IC è particolarmente sollecitata perché rientra nelle attività legate alle aree “Legalità, Ambiente e Territorio”, ormai da anni inseriti nel Piano dell’Offerta Formativa della Scuola e che, grazie all’impegno dei docenti e alla guida della Dirigente, Dott.ssa Fiorella Careri, è diventata un elemento connotativo dell’Istituto di Sant’Eufemia.

Il progetto di legge presentato è profondamente evocativo già nel il titolo: “I nostri beni culturali … radici e ali” con cui gli alunni hanno affrontato la tematica della tutela e valorizzazione dei nostri beni culturali. I ragazzi sono partiti dall’osservazione e conoscenza dei siti più importanti della città e, per conseguenza, delle sue bellezze architettoniche e storiche, condotte attraverso visite e ricerche, purtroppo prevalentemente virtuali considerata l’emergenza epidemiologica: il Bastione di Malta, il Castello Normanno Svevo, l’Abbazia Benedettina, le Torri Costiere sono diventati per loro preziosi simboli della nostra storia e ricchezze inestimabili da valorizzare e tutelare.

Purtroppo, hanno colto situazioni di degrado, di cattiva gestione e conservazione di questi beni e hanno sentito l’esigenza di fare qualcosa per porvi rimedio: “I nostri Giganti malati” li hanno definiti e, con la sensibilità e la creatività dei bambini, hanno raffigurato, ad esempio, il Bastione febbricitante e sottoposto alle cure di “medici e infermieri” che gridano disperati “Svelti, lo stiamo perdendo”.

La consapevolezza che gli alunni hanno maturato, nel corso delle varie attività poste in essere, e che “insegnano” a noi adulti è che il patrimonio storico-culturale è costitutivo della nostra identità e, quindi, è necessario preservarlo, conservarlo e valorizzarlo. È questo il senso del titolo scelto: il nostro Patrimonio Culturale rappresenta il nostro passato, la nostra Storia, le nostre RADICI ma, al tempo stesso, ci consente di vivere il presente e di proiettarci nel futuro con un’identità forte e con la consapevolezza di quello che siamo, quindi rappresenta le nostre ALI.

Gli alunni si sono appassionati all’argomento, esprimendo idee e proposte perché si possa attivare una vera protezione del nostro Patrimonio Culturale che parta dalle scuole: dall’osservazione, conoscenza e studio dei singoli beni storico-culturali, alla catalogazione, alla tutela e salvaguardia, alla loro valorizzazione.

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