Producono pasta fresca ma anche ostie per la messa, pur essendo musulmani. È l’attività promossa con una start up da due giovani senegalesi, Sadia Diaby e Adama Traore, e da un ivoriano, Madi Minougouy.
Erano giunti in Italia con i barconi quando erano ancora minorenni. Ora sono poco più che ventenni.
La loro azienda si chiama Sam (le iniziali dei nomi dei tre soci), è stata costituita con una cooperativa ed è stata ora inaugurata a Mangone (Cosenza). L’iniziativa nasce a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, e si collega al progetto “Fare sistema oltre l’accoglienza”, sostenuto da Fondazione con il Sud, dalle cooperative Fo.Co. di Chiaramonte Gulfi e Mi.Fa. di Cosenza, da Amu (Azione Mondo Unito) e da Afn (Associazione Azione Famiglie Nuove).
Il progetto del pastificio Sam parte comunque da lontano. Sadia, Madi e Adama erano approdati in Calabria, a Corigliano, e sono stati ospitati dal Sistema di accoglienza e integrazione (Sai) di Rogliano “Casa Ismaele”.
In questi anni hanno imparato la lingua e un mestiere con un percorso di integrazione del quale il progetto “Fare sistema oltre l’accoglienza” ha fatto da incubatore d’impresa. Oggi il sogno è diventato realtà: inizia per i tre giovani migranti una vera attività produttiva in Calabria, dove hanno deciso di restare.