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Corigliano Rossano, Stasi: “Nuova vita per la centrale Enel: produrrà idrogeno verde. Proposta finanziata con circa 15 milioni di euro””

«Dopo aver scritto una pagina storica per la Statale 106, in queste ore si apre un nuovo percorso, altrettanto storico, per la centrale Enel di Sant’Irene». Con queste parole il sindaco Flavio Stasi annuncia che la centrale di contrada Cutura di Corigliano-Rossano “produrrà idrogeno verde avendo Enel Produzione ottenuto dalla Regione Calabria un finanziamento di circa 15 milioni di euro, a valere sulle risorse previste nell’ambito della Missione 2 ‘Rivoluzione verde e transizione ecologica’, Componente 2 ‘Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile’ del Pnrr”.

«Nel novembre 2021 l’Amministrazione Comunale ha proposto all’Unical di partecipare ad un bando importante insieme al Comune per realizzare nel sito Enel un centro di ricerca e produzione sull’idrogeno. Avevamo già un’intesa con Enel ed i Dipartimenti Universitari che si occupano di questa materia, ma l’Unical, a mio avviso sbagliando, non rispose a quell’appello – dichiara il sindaco Stasi – ovviamente non ci siamo dati per vinti ed abbiamo proposto su più tavoli la prospettiva di rilanciare in chiave energetica e completamente sostenibile l’ex centrale ad olio pesante, rigettando proposte di nuove turbogas (o peggiori) ed inserendo sempre il nuovo lungomare come condizione inderogabile».

«Alcune settimane fa annunciai con favore che Enel aveva proposto la centrale di Corigliano-Rossano come potenziale sito per la produzione di Idrogeno Verde, partecipando ad un bando regionale con fondi a valere sul PNRR – continua il Primo Cittadino – in queste ore abbiamo appreso che quella proposta, come noi ci aspettavamo, ha sbaragliato la concorrenza ed è stata finanziata con circa 15 milioni di euro».

«Siamo ancora ad una fase iniziale – precisa Stasi – c’è ancora tanto lavoro da fare per completare una idea di rilancio complessivo: la nostra idea è di collegare la centrale allo sviluppo di treni ad idrogeno sulla ferrovia ionica ed all’integrazione di servizi nel Porto.

Una cosa è certa: per la prima volta dopo decenni di parole e idee medioevali, sul sito di Sant’Irene, ci sarà un investimento pubblico (quello del Pnrr) per una soluzione energetica completamente sostenibile e compatibile con la vocazione turistica e naturalistica della nostra Terra»

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