“Il recente emendamento al decreto-legge anti-rave depositato nei giorni scorsi dal Governo include, opportunamente, anche la declinazione di un’articolata fase transitoria per l’entrata in vigore della riforma Cartabia e, quindi, del nuovo processo penale che, a ben riflettere, va nella giusta direzione.
Era, infatti, doveroso fare autocritica sulla formulazione della nuova fattispecie di reato, ma, ancor più, per quel che qui interessa, affrontare i nodi principali relativi all’applicazione della riforma Cartabia.
Per vero, si tratta della più gigantesca riforma del sistema penale sostanziale e procedurale degli ultimi anni che, a mio parere, contribuirà, se ben applicata, a snellire la farraginosità del processo penale, rendendo il sistema nel suo complesso più efficiente e conforme al dettato costituzionale.
I cambiamenti, però, sono corposi ed investono i principali snodi del processo penale, ragion per cui è stato giusto prevederne un breve differimento e presentare mirati emendamenti volti a consentire a tutti gli operatori della giustizia, ma anche alle strutture giudiziarie, di avere il tempo sufficiente per adeguarsi.
Sarà comunque necessario vigilare, affinché l’impianto sostanziale della riforma non venga stravolto, a tutela e salvaguardia dei diritti delle vittime dei reati, così come degli indagati e degli imputati, oltre che per il fine primario di una giustizia giusta”. Lo afferma in una nota Agostino Siviglia, Responsabile Giustizia #ItaliaViva #Calabria