Per riavviare il progetto di realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, in manovra è prevista la riattivazione della società Stretto di Messina spa, attualmente in liquidazione. Lo rende noto il Mef.
La società partecipata da Anas (Oltre 80%), Rfi, Regione Sicilia e Calabria, è stata creata nel 1981, ed è costata più di 300 milioni di euro allo Stato senza produrre i risultati sperati. Non solo; ha continuato a pesare sulle casse pubbliche anche dopo la liquidazione. Il Governo Monti nel 2013 decise di chiudere l’esperienza della “Stretto di Messina spa”, affidando l’iter di liquidazione a Vincenzo Fortunato, ex capo di gabinetto dell’ex ministro Giulio Tremonti, stipendiato per questo incarico con 100mila euro annui. Sulla società pesa inoltre il contenzioso pari a 700 milioni con Eurolink, il consorzio guidato da Salini-Impregilo che nel 2003 si era aggiudicato la gara per realizzare l’opera.
Il Governo, per volontà del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, adesso ha inserito nella Manovra la riattivazione della “Stretto di Messina spa” per rilanciare il progetto del Ponte sullo Stretto. “Chiederò il cofinanziamento europeo” ha detto il vicepremier nel corso della conferenza stampa sulla Manovra.