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Covid, il decreto del Governo Meloni: stop all’obbligo vaccinale e reintregro dei medici no vax

“L’obbligo vaccinale è scaduto lo scorso giugno e sopravviveva fino a dicembre per gli operatori sanitari. Noi abbiamo deciso di anticipare all’1 novembre la fine dell’obbligo e questo ci consente di recuperare 4 mila persone ora ferme in un sistema sotto-orqanico”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.

“Confermiamo l’uso delle mascherine – ha poi aggiunto Meloni – ho letto notizie di ogni genere che non corrispondevano a verità”.

“Il quadro epidemiologico è mutato, in particolare dai dati si vede che impatto su ospedali è limitato e c’è diminuzione contagi e stabilizzazione occupazione ospedali” ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci. “A ciò si aggiunge la carenza del personale medico: quindi aver rimesso a lavorare questi medici non vaccinati serve a contrastare la carenza e garantire il diritto alla salute”.

Resta l’obbligo dell’uso delle mascherine negli ospedali e nelle strutture sanitarie: “Alle 8 di oggi – ha detto Schillaci – ho firmato un’ordinanza che proroga l’obbligo dell’utilizzo delle mascherine nelle strutture sanitarie in relazione non solamente allo scenario del Covid-19 ma anche dal fatto che ci stiamo approssimando alla stagione influenzale. Non abbiamo mai pensato di andare in questa direzione, non c’e’ alcun ripensamento”.

Come già preannunciato, il bollettino su dati Covid sarà settimanale e non più giornaliero: “Se ci saranno nuove varianti siamo pronti a intervenire. Quanto al bollettino sul Covid, i dati – ha spiegato il ministro alla Salute – sono raccolti tutti i giorni ma avere una stima settimanale dà un quadro diverso. I dati non sono secretati e sono a disposizione delle autorità competenti”.

Rispetto alla eventuale riduzione della quarantena, attualmente di 5 giorni, per i soggetti positivi al Covid, “stiamo lavorando e oggi abbiamo avuto le prime riunioni scientifiche con Istituto superiore di sanità, Aifa ed esperti. Vediamo l’evoluzione del quadro epidemiologico e – ha concluso Schillaci – ogni decisione verrà presa solo nell’interesse dei pazienti”.

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