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Cerimonia 170esimo anniversario Polizia di Stato, Agricola: “Non basta predicare legalità, bisogna praticarla”

“Non e’ sufficiente riempire le piazze, esibire mani pulite o vantarsi di una profonda e trasparente moralita’; non basta ‘predicare’ la legalita’, bisogna praticarla; occorre saldare le parole ai fatti, le aspirazioni ai progetti, la conoscenza alla responsabilita’; bisogna trasformare la denuncia dell’ingiustizia in impegno per costruire giustizia e legalita’”. A dirlo il questore di Catanzaro Maurizio Agricola nel suo intervento alla cerimonia per il 170mo anniversario della Fondazione della Polizia di Stato svoltasi nel teatro Politeama alla presenza del prefetto Maria Teresa Cucinotta delle autorita’ istituzionali.

“Ecco perche’ – ha aggiunto – oggi siamo qui, per affermare tutti insieme che la legalita’, lo sviluppo, l’ordinato vivere civile, la sicurezza, la liberta’ e la democrazia sono progetti realizzabili e non utopie o illusioni sfuggenti e irrinunciabili, siamo qui per unire ancora una volta la nostra voce a quella dei tanti cittadini onesti che, scegliendo da che parte stare e denunciando, hanno voluto e saputo affermare e condividere i principi di legalita’ e liberta’”. Agricola evidenziato come le organizzazioni ‘ndranghetiste, “che fondano sulla violenza la loro forza di intimidazione, hanno saputo acquisire consenso, forza e potere, riuscendo ad infiltrarsi, anche e non solo, nel tessuto economico, estendendosi oltre i confini geografici della nostra provincia. Cio’ a riprova che esse non hanno limiti territoriali, compiaciuti da una fibra morale troppo spesso cedevole se non compiacente, e che quindi non bisogna mai abbassare la guardia, perche’ tali gruppi delinquenziali sono sempre alla ricerca di nuovi equilibri, di idonei interlocutori per il raggiungimento dei loro fini illeciti e disegnano e ridisegnano le loro linee di comando. La risposta dello Stato e’ stata puntuale, chirurgica e tempestiva, disarticolandone le organizzazioni e aggredendo i patrimoni illecitamente accumulati, e questo grazie a strutture investigative di alto profilo professionale e a una magistratura inquirente che ha saputo rivitalizzare in maniera avveduta e attenta la ricerca di quei reticoli controversi in cui si annidano i piu’ pericolosi contesti mafioso-ndranghetisti, cui va unita una coscienza sociale di chi, di fronte all’espansione criminale non arretra, non rimane insensibile, ma si ribella, s’indigna e reagisce con coraggio, con la consapevolezza di essere vittima di un’enorme ingiustizia, perche’ tollerare il crimine, significa far regredire la democrazia e la liberta’, significa togliere speranza e futuro ai giovani”. In precedenza, una corona di alloro e’ stata deposta davanti alla lapide in ricordo dei caduti della Polizia di Stato posta nel complesso Polifunzionale della Polizia.

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