È stato per decenni l’ambasciatore canoro della “sua” Calabria in Italia e fuori dai confini nazionali ma negli anni della gavetta ha potuto vantare anche di essere stato uno dei pochi artisti, se non l’unico italiano, ad avere frequentato, quando muoveva i primi passi da emigrante in Germania, condividendo spesso il palco con loro, i quattro ragazzi d’oro di Liverpool che poi sarebbero diventati i mitici Beatles.
Mino Reitano, artista legato visceralmente alla sua terra, autore e interprete di canzoni come “Avevo un cuore che ti amava tanto” o di “Una chitarra, cento illusioni”, “L’uomo e la valigia” e tanti altri brani come “Una ragione di piu'”, proprio nella cittadina della provincia di Reggio Calabria che gli diede i natali il 7 dicembre 1944, ha da qualche giorno, il suo museo pieno zeppo di ricordi, foto, immagini, oggetti rappresentativi di una straordinaria carriera conclusosi drammaticamente nel 2009 a soli 64 anni.
Lo spazio espositivo, voluto e realizzato dall’associazione “Amici di Mino Reitano”, è stato inaugurato dalle figlie del cantautore Giuseppina Elena e Grazia Benedetta, la vedova Patrizia Vernola ha inviato un messaggio video, e presenta un percorso con spartiti e strumenti musicali, gigantografie e dischi originali passando per riconoscimenti e abiti di scena. Tante le persone che hanno voluto essere presenti per condividere con gli organizzatori e la comunità di Fiumara quest’emozione speciale. Dopo il taglio del nastro, sottolineato da applausi, sorrisi e lacrime accompagnate dalla voce e dalle note di “Calabria mia”, è stato anche trasmesso un video-ricordo di Orietta Berti che ha voluto ricordare l’amico e collega. “Eravamo quasi sempre ospiti delle stesse trasmissioni – ha detto – ed abbiamo passato insieme tante ore dietro le quinte. Era una persona molto buona e mi e’ rimasto nel cuore perché molto sensibile, peccato sia andato via troppo presto”. “Da questa splendida serata – hanno detto Giuseppina Elena e Grazia Benedetta Reitano – ci portiamo via l’amore delle persone che sono state con noi. La gente di Fiumara e non solo, la nostra gente ci ha fatto emozionare. Ci portiamo via questo grande riconoscimento per papà, un museo meraviglioso”.