Il prossimo 22 dicembre, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, dinanzi al Teatro “Cilea”, la Camera Penale di Reggio Calabria scenderà in piazza per incontrare i cittadini e spiegare, in modo semplice e trasparente, le ragioni del “Sì” al referendum sulla separazione delle carriere.
L’iniziativa rientra nel progetto nazionale “129 Piazze per il Sì”, promosso dall’Unione delle Camere Penali Italiane, che per tutto il mese di dicembre e fino al 6 gennaio ha organizzato eventi pubblici in 129 città italiane con l’obiettivo di favorire un confronto diretto con i cittadini sui contenuti della riforma costituzionale della giustizia.
Nel corso della mattinata, i penalisti reggini illustreranno cosa prevede concretamente la riforma, cosa significa separare le carriere tra magistratura giudicante e requirente e perché tale intervento rappresenti un passaggio fondamentale per una giustizia più terza, più credibile e realmente al servizio dei cittadini.
«Riteniamo fondamentale confrontarci con la gente – dichiara il Presidente della Camera Penale di Reggio Calabria, avv. Francesco Siclari – perché questa riforma non è per gli avvocati, non è contro la magistratura né a favore di uno schieramento politico. È la naturale evoluzione dei principi del giusto processo sanciti dall’art. 111 della Costituzione, che impongono un processo fondato sulla parità delle parti davanti a un giudice terzo e imparziale».
Secondo il Presidente Siclari, «la chiarezza del dettato costituzionale smonta gli argomenti del fronte del No e disinnesca gli scenari allarmistici che evocano, a seconda dei casi, un pubblico ministero “superpoliziotto”, asservito al potere esecutivo o una presunta deriva autoritaria del sistema giustizia».
La scelta di svolgere l’iniziativa in piazza risponde alla volontà di aprirsi alla città e di favorire un dialogo autentico con i cittadini: «Non volevamo limitarci a luoghi chiusi o istituzionali – prosegue Siclari – spesso inadatti a creare un vero confronto con chi ascolta».
Al centro del dibattito vi sarà la necessità di una conoscenza reale e consapevole della riforma, per evitare che il confronto pubblico si basi su timori o conseguenze che la legge costituzionale non prevede. Le preoccupazioni sollevate dai sostenitori del No, secondo la Camera Penale, risultano infatti prive di fondamento normativo.
La tutela dell’indipendenza della magistratura, sia giudicante sia requirente, resta infatti garantita dalla Costituzione in modo speculare per entrambe le funzioni. Proprio da tale indipendenza discende l’esigenza che il giudice sia realmente terzo e imparziale anche rispetto al pubblico ministero, superando l’attuale assetto ordinamentale che accomuna magistratura requirente e giudicante all’interno del CSM, con evidenti criticità sul piano del conflitto di interessi.
«Votare Sì – conclude la Camera Penale – significa riallineare l’ordinamento giudiziario ai principi costituzionali del giusto processo». L’appuntamento del 22 dicembre rappresenterà dunque un’importante occasione di informazione e confronto pubblico su una riforma epocale della giustizia, direttamente nel cuore della città.
