Prosegue il progetto “Tra le case” avviato dalla parrocchia della Cattolica dei Greci, voluto da Don Valerio Chiovaro. L’obiettivo è quello di contribuire alla crescita responsabile di ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, attraverso una solidale sinergia con importanti Enti del territorio. Ad affrontare la platea di giovanissimi è toccato qualche giorno fa, al Presidente di Piccola Industria Confindustria Calabria, Daniele Diano, che ha trattato un argomento a lui molto caro: il rapporto tra l’impresa e il territorio.
Da subito, il Presidente ha potuto constatare che l’interesse dei ragazzi era molto alto, ed ha intavolato una piacevole discussione sul tema della responsabilità sociale dell’impresa.
“Ho cercato di descrivere ai ragazzi l’impresa che conosco – ha dichiarato Diano -; l’impresa che offre opportunità di lavoro e di crescita sul territorio sul quale insiste; l’impresa che non si sottrae alla sua responsabilità, non solo legale, ma anche morale nei confronti dei propri lavoratori; l’impresa che è patrimonio non solo dell’imprenditore, ma anche di tutti coloro che vi lavorano e che attraverso il loro lavoro nell’impresa hanno la possibilità di vivere la loro vita progettando il futuro. Per me è stato molto interessante, perché ho potuto constatare che, anche i ragazzi più giovani, erano molto attenti ad aspetti e dettagli che non sono marginali né banali come le emozioni che un imprenditore prova durante la sua vita e la sua attività lavorativa. Sentimenti come la fiducia in sé stessi, nei propri collaboratori e nel futuro, ma anche sentimenti negativi come la solitudine e lo sconforto nei momenti di difficoltà e incertezza, che sono comuni a tutti coloro sui quali grava la responsabilità di una comunità come quella rappresentata da un’impresa”.
Un vero e proprio momento di incontro, in cui i ragazzi non si sono risparmiati, ponendo al Presidente Diano tantissime domande e facendo tantissime considerazioni, che hanno, da un lato alimentato la discussione, ma dall’altro, cosa più importante, rafforzato la speranza che abbandonare una narrazione negativa e fuorviante della nostra regione sia possibile e che si possa ancora credere e dare fiducia ai giovani.
“Ho visto sui loro volti – conclude Daniele Diano – la sorpresa e l’orgoglio mentre parlavo di fiducia nel futuro; mentre parlavo loro di quelle imprese calabresi che si ritagliano spazi importanti in ogni angolo del globo. Imprese calabresi conosciute e apprezzate per la qualità dei loro prodotti e servizi e per la loro capacità di innovare continuamente. Imprese calabresi che si tramandano di generazione in generazione, imprese che vantano centinaia di anni di storia”.