Tra gli arrestati oggi, nell’operazione “Res Tauro”, c’è anche il boss Pino Piromalli detto “Facciazza”, di 80 anni. Il capo cosca di Gioia Tauro era libero dal 2021 quando aveva finito di scontare 22 anni di carcere al 41 bis. Conosciuto con il soprannome di “sfregiato”, Pino Piromalli era stato arrestato nel 1999 dopo sei anni di latitanza.
Nell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria che oggi ha portato al blitz dei carabinieri del Ros, Pino Piromalli è il principale indagato in qualità di capo, promotore e organizzatore.
L’inchiesta “Res Tauro”, condotta dai carabinieri del Ros e che ha portato stamattina all’arresto di 26 persone destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare, ha consentito ai pm della Dda di Reggio Calabria di fotografare la ripresa delle attività criminali di Piromalli, dopo 22 anni di carcere. L’intraprendenza criminale dello storico boss non era stata minimamente usurata dalla lunga detenzione.
Si assiste, dunque, alla riscrittura di quelle dinamiche criminali interne al sodalizio che, grazie all’opera di ricomponimento di Pino Piromalli, tornava ad essere uno delle cosche più temibili ed autorevoli della ‘ndrangheta.
“Facciazza” aveva fin da subito compreso che doveva avviare un’opera di restauro della cosca da lui definita “sta tigre che è Gioia Tauro”. Lo avrebbe fatto, secondo gli inquirenti, attuando un progetto di recupero delle vecchie regole di ‘ndrangheta ed assumendo immediatamente quella posizione di comando che lo rendeva, per come lui stesso ha affermato in un’intercettazione, “il padrone di Gioia”.