Secondo appuntamento domani, mercoledì 13 luglio alle ore 19.00, nel Chiostro del Museo dei Brettii e degli Enotri, della rassegna libraria estiva, dal titolo “Aperinchiostro”, promossa dall’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco, Franz Caruso e ideata e coordinata dalla delegata alla Cultura, Antonietta Cozza.
Protagonista dell’ incontro sarà lo scrittore Gioacchino Criaco, che presenterà il suo nuovo romanzo “Il custode delle parole” edito da Feltrinelli.
Gioacchino Criaco ha esordito nel 2008 con il romanzo Anime nere, da cui è stato tratto il film omonimo diretto da Francesco Munzi, vincitore di nove David di Donatello, di tre Nastri d’argento e del premio Sergio Amidei. Ha, in seguito, pubblicato i romanzi Zefira (2009), American Taste (2011) e, per Feltrinelli, Il saltozoppo (2015) e La maligredi (2018), L’ ultimo drago d’ Aspromonte (2020). All’iniziativa sarà presente il sindaco Franz Caruso. Con l’autore dialogherà il giornalista Arcangelo Badolati. Alcune pagine del volume saranno lette da Federica Montanelli. Modererà l’incontro, la delegata alla Cultura, Antonietta Cozza. Previsti anche gli interventi musicali del Grand Clarinet Quartet . Gli interventi musicali rappresentano una costante di tutti gli appuntamenti di “Aperinchiostro”, in considerazione della sinergia tra l’Amministrazione comunale ed il Conservatorio di musica “Stanislao Giacomantonio”. Presenti anche giovani artisti che esporranno le loro opere pittoriche, in particolare Giorgia Cerchiara e Cesare Maria Cozza.
“Il custode delle parole” è una storia di identità e radici così forti da sfidare il futuro, richiamandoci alla responsabilità di prenderci cura di ciò a cui sentiamo di appartenere: un amore, una montagna, una storia.
Protagonista del romanzo è il giovane Andrìa, che vive ai piedi dell’Aspromonte e trascorre pigramente le sue giornate tra il lavoro in un call center e le gite al mare con la fidanzata Caterina. Non ha ancora trovato la propria strada – la Calabria è una terra che divora i desideri e le aspirazioni –, ma sa di non voler fare il pastore come il nonno, di cui porta il nome. Nonno Andrìa, custode di un mondo antico e di una lingua, il grecanico, che stanno per sparire ingoiati dalla modernità, ne vorrebbe fare il proprio erede. La sua vita cambia il giorno in cui salva dall’abbraccio mortale dello Jonio un giovane migrante dopo il naufragio di un gommone: Yidir arriva dalla Libia, e anche lui sta cercando un futuro possibile. Quando il nonno prende clandestinamente Yidir con sé come aiutante pastore, qualcosa scatta dentro Andrìa: pian piano si riavvicina a quell’ambiente che prima lo spaventava tanto, scoprendo la storia profonda di molti popoli, le cui culture hanno stretto un legame inscindibile, e la bellezza selvaggia dell’Aspromonte.