I lavori all’ex Cinema Orchidea, bene confiscato alla criminalità organizzata e destinato alla riconversione nel “Mediterranean cultural gate”, sono stati al centro dell’ultima seduta della IX Commissione (Controllo e garanzia) presieduta da Massimo Ripepi. Nel corso della riunione si è svolta l’audizione del Responsabile unico del procedimento, Santo Coppola, affiancato da Arturo Arcano (Supporto al Rup) e dal direttore dei lavori Fabio Sorrenti.
Sollecitati dalle domande del presidente Ripepi rispetto all’iter amministrativo e al cronoprogramma dei lavori, i tecnici hanno ripercorso le fasi di realizzazione dell’opera: la consegna è avvenuta a dicembre del 2023 ma i lavori sono effettivamente iniziati nel giugno successivo; la durata prevista è di 510 giorni e il termine, alla luce di una sospensione dovuta all’approvazione di una variante, è fissato al 30 aprile 2026. Secondo il Rup è stato finora eseguito circa il 40% dei lavori ma sono state già superate le criticità maggiori dunque ora si dovrebbe procedere più celermente.
«Dalla consegna all’effettivo avvio dei lavori – ha rilevato Arcano – sono trascorsi sei mesi a causa della necessità dello spostamento di alcuni sottoservizi da parte di Enel e Telecom. Enel è stata tempestiva mentre Telecom ci ha fatto aspettare per mesi. Ulteriori ritardi sono stati dovuti all’intervento e al sequestro del cantiere da parte dell’Ispettorato del lavoro, difficoltà che sono state poi superate. La fase delle demolizioni è comunque conclusa e vige l’obbligo da parte della Soprintendenza di lasciare intatte le parti della struttura che sono attualmente visibili. Sono state realizzate le fondazioni e i pilastri. Su un intervento da 4 milioni di euro 3,5 sono a valere sul Pnrr – i restanti 500mila euro sui Patti per il Sud – e, in merito, abbiamo avuto anche i controlli a cui è deputata la Guardia di finanza con esito positivo. La ditta sta lavorando alacremente, ha incrementato la manodopera ed entro l’estate potrebbe portare a termine i lavori strutturali per poi procedere a quelli di chiusura».
Sempre su sollecito del presidente Ripepi è intervenuto anche il direttore dei lavori: «La fase critica è superata, una parte della struttura era interrata e abbiamo dovuto fare delle prove di carico che hanno dato esito positivo. Si è perso un po’ di tempo per la delicatezza dell’opera, per la necessità di procedere a demolizioni sistematiche e lente senza l’utilizzo di mezzi invasivi. Per i primi giorni di giugno – ha concluso il direttore dei lavori – dovrebbe esserci il getto del primo solaio. Siamo nei tempi giusti».
In chiusura dei lavori, alla domanda del presidente della Commissione su quali strumenti abbia a disposizione il Comune per rivalersi su Telecom in relazione al fermo del cantiere, il Rup ha risposto spiegando che tale eventualità potrebbe essere valutata se i ritardi dovessero causare problemi in relazione al finanziamento dell’opera.