“E’ giusto sottolineare che nella realta’ esiste gia’ oggi un sistema di garanzie in tema di scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose, tema di cui si dibatte molto in questi giorni a proposito di riforma. Le insinuazioni di personalismo sono totalmente infondate, non si mira mai a colpire ma a contemperare gli interessi in gioco ed a monte c’e’ sempre un’attivita’ di monitoraggio molto intensa condotta d’intesa dalle forze di polizia”.
E’ quanto dichiara il prefetto di Vibo Valentia, Paolo Giovanni Grieco, dopo la manifestazione nazionale “Contro mafie e corruzione” promossa dall’associazione Libera a Vibo.
“Quando si scioglie un Comune per infiltrazioni mafiose – ha aggiunto – , l’interesse dello Stato non e’ quello di colpire questo o quello, ma di contemperare gli interessi collettivi, vale a dire la possibilita’ per tutti i cittadini di potersi presentare come candidati alle elezioni tutelando quindi allo stesso tempo l’elettorato da pressioni o influenze esterne. Come Prefettura di Vibo – ha dichiarato il prefetto – teniamo molto a questo aspetto e ci stiamo tanto adoperando per individuare i collegamenti della criminalita’ organizzata con la gestione politica e amministrativa degli enti locali”.
Attualmente nel Vibonese sono quattro i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose: Capistrano (con sindaco Marco Martino), Tropea (con sindaco Giovanni Macri’), Acquaro (primo cittadino Giuseppe Barillaro), Stefanaconi (sindaco Salvatore Solano, gia’ presidente della Provincia di Vibo). In precedenza era stato sciolto anche il Comune di Soriano Calabro (sindaco Vincenzo Bartone), che dopo il commissariamento e’ tornato nel maggio scorso al voto eleggendo una nuova amministrazione. Si attende invece la decisione del ministero dell’Interno e del Consiglio dei ministri sul commissariamento per infiltrazioni mafiose dei Comuni di Mileto e Filadelfia.