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Il coordinamento regionale Controvento contro “l’invasione” dell’eolico: il 29 settembre le manifestazioni lungo tutta la costa jonica calabrese

Il Coordinamento regionale Controvento ha organizzato per domenica 29 settembre alle ore 10 sulla costa jonica calabrese una grande manifestazione per protestare – di legge in un comunicato stampa dello stesso coordinamento – contro l’invasione di progetti di impianti eolici in terra e in mare, che rischiano di devastare definitivamente un territorio già ampiamente deturpato dalle pale di acciaio. La manifestazione, denominata “Un tuffo contro le pale”, si svolgerà simbolicamente sui lungomare di Cropani, Guardavalle, Squillace Lido, Schiavonea e Crotone. All’iniziativa hanno al momento aderito ufficialmente i comuni di Catanzaro, Camini, Cropani, Gasperina, Guardavalle, Isca sullo Ionio, Palermiti, Petrizzi, Polistena, Riace, Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, Santa Caterina sullo Jonio, Satriano, Sellia Marina, Soverato, Squillace, Stalettì e Vallefiorita. Inoltre, ha aderito anche il Sindacato Italiano Balneari Calabria.

La manifestazione prende spunto dall’autorizzazione concessa dal Ministero dell’Ambiente alla realizzazione dell’impianto eolico offshore “Enotria”, che avrebbe conseguenze a dir poco impattanti sull’intero territorio costiero del Golfo di Squillace e, naturalmente, sull’ecosistema di un’area marina molto vasta. In particolare, il progetto prevede l’installazione di 37 turbine alte oltre 300 metri con una potenza complessiva di 555 MW da Isola Capo Rizzuto a Punta Stilo, a una distanza minima di 21 km dal litorale e con l’interessamento dei comuni costieri per quel che concerne opere di connessione e i cavidotti. D’altronde sono ben 5 le richieste di impianti eolici offshore che riguardano la costa jonica calabrese, così come sono ancora numerosissime le istanze di intervento che propongono l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici (su terreno agricolo) nell’entroterra.

L’opposizione al progetto “Enotria” accomuna popolazione, associazioni e sindaci dell’area costiera interessata (e non solo), che hanno pubblicamente espresso il loro dissenso anche con l’approvazione di delibere consiliari e la presentazione di osservazioni al Ministero.

Significativa è inoltre la firma che decine di sindaci calabresi stanno apponendo su un documento che denuncia come «la transizione energetica che si è avviata in Italia stia impedendo alle comunità locali da noi rappresentate di incidere sull’ubicazione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile e su altri aspetti connessi, in grado di pregiudicare i già fragili equilibri dell’ambiente di insediamento delle nostre popolazioni». Gli amministratori locali – come anche sin dalla nascita il Coordinamento Controvento – chiedono che «la produzione energetica da fonti rinnovabili non sia più insostenibile e non aggredisca il patrio suolo, gli ecosistemi, la biodiversità e il paesaggio». Il passaggio dalle fonti fossili alle rinnovabili deve avvenire «con interventi finalizzati alla riduzione degli sprechi energetici e all’utilizzazione in via primaria di suoli già consumati in tutta la nazione per l’ubicazione degli impianti», ampiamente sufficienti per realizzare la transizione ecologica, come peraltro dimostrato dall’ISPRA.

Dunque, Controvento dà appuntamento domenica 29 settembre alle ore 10 a Cropani Marina, Guardavalle Marina, Squillace Lido, Schiavonea e Crotone per una nuova mobilitazione che promette di non essere l’ultima, almeno fin quando non sarà scongiurato il pericolo che proviene da una

“transizione ecologica” incostituzionale, realizzata a scapito del popolo, della natura e del clima, a tutto vantaggio di poche multinazionali dell’energia.

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