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A 62 anni dalla morte di Giuseppe Troccoli, poeta, saggista e critico letterario, intervista alla nipote Iole Troccoli

29 luglio1962/ 29 luglio 2024: sono trascorsi ben 62 anni dalla morte di Giuseppe Troccoli poeta, critico e saggista letterario calabrese al quale è intitolato il Premio letterario nazionale “Troccoli Magna Graecia”, che da 38 anni (edizione 2024) si organizza a Cassano all’Ionio (CS).

Per ricordarlo come docente e protagonista della vita culturale fiorentina negli anni antecedenti al suo decesso, la nipote Iole Troccoli, poetessa residente a Firenze, ha rilasciato questa intervista agli organizzatori del Premio intitolato a suo nonno.

1-Quale ricordo ha del nonno?

   <Purtroppo non ho ricordi personali di mio nonno, essendo mancato quando io avevo appena un anno. Tutto ciò che so di lui mi è stato raccontato da mia nonna Iole e da mio padre, soprattutto, lungo il corso degli anni, ma anche da mia madre che lo ha conosciuto quando conobbe mio padre. Il ritratto che viene fuori è di una persona molto originale, appassionata e dedita al lavoro e alla famiglia, ma sopra ogni cosa innamorata della letteratura e della scrittura. Nel corso della vita ho avuto modo di incrociare professori di liceo e anche universitari che lo avevano conosciuto, portando con loro un ricordo indelebile, una profonda emozione che hanno voluto comunicarmi, con affetto, vorrei aggiungere>.

2Il primo libro del nonno che ha letto da giovanetta? Quali le sue impressioni? È rimasta contenta, stupita o altro? Perché?

<Il primo libro che ho letto del nonno è stato Lauropoli e ricordo che ne rimasi affascinata. Stupita no, non direi, perché leggere quel libro mi ha regalato sensazioni belle e vibranti, ma quasi familiari, come una scrittura/dialogo con la me stessa adolescente. Al liceo studiavo l’Inferno Dantesco facendomi aiutare dalle sue note critiche. Direi che, per molti aspetti, il nonno mi ha tenuto compagnia nei miei anni di studio. L’ho sempre sentito come una presenza molto vicina, come se mi volesse consigliare e aiutare, in un certo qual senso>.

3-Tra i volumi di versi pubblicati dal “poeta Troccoli”, quale raccolta di versi le è piaciuta? Perché?

<Apprezzo molto anche la produzione poetica del nonno, soprattutto la raccolta A bocca chiusa che trovo di una bellezza rara, moderna, intensamente espressiva>.

4- Lei ha pubblicato alcune raccolte di versi: è stata forse influenzata dalle pubblicazioni del nonno?

<Ho sempre amato scrivere, fin da bambina, e, crescendo, spesso sentivo i miei genitori e gli altri parenti affermare la mia somiglianza con il nonno, sia per la passione per la scrittura, sia per aver “ereditato” i suoi capelli ricciuti. Probabilmente esistono affinità tra le nostre scritture, e ne sarei davvero orgogliosa, primariamente per la passione sentimentale donata al verso e anche per la ricerca del tratto emotivo, la scelta delle parole, mai troppo lontane dal reale eppure ammantate da un alone quasi magico e per un particolare interesse per la natura che ci circonda, l’osservazione del paesaggio come cosa viva, soggetto protagonista accanto alle persone, in una fusione che ho trovato splendidamente realizzata nei suoi versi e nella sua prosa>.

5- Tra i volumi di narrativa publicati dal nonno qual è il suo preferito? Perché?

<Senza dubbio Lauropoli, un vero capolavoro di scrittura, con una caratterizzazione esemplare dei personaggi, un’immersione nella vita di quel tempo espressa con rara efficacia e grande maestria>.

6-Le opere teatrali (La madre e l’altare) le preferisce a quelle di narrativa?

<Per mia sensibilità preferisco la narrativa al teatro, trovo il romanzo un’opera che può affrontare con naturalezza la sfida del tempo, un’opera che resta valida e potente ancora oggi>.

7-Giuseppe Troccoli pubblicò alcuni volumi di commento e saggi critici su Boccaccio, Foscolo, Verga, Alighieri: qual è il tuo preferito? Perché?

<Come ho scritto sopra, al liceo mi sono fatta accompagnare dagli studi e dalle note critiche del nonno sui grandi autori citati, ma ho avuto una particolare predilezione tutta personale per Alighieri e Verga>.

8- Il prematuro decesso del nonno (29 luglio 1962) non consentì la pubblicazione di alcuni inediti gelosamente custoditi da suo padre Luigi (Ginetto per i familiari e gli amici): Diario fiorentino, racconti brevi, e Madre terra, raccolta di versi: li ha sfogliati, ne ha letto qualche brano? Sono piaciuti?

<Purtroppo non ho avuto modo di leggere o perlomeno sfogliare il Diario Fiorentino, e me ne dispiaccio, ma potrei iniziare in qualunque momento, anche se leggere il manoscritto non è impresa semplice>.

9- A Firenze Giuseppe Troccoli conobbe numerosi esponenti del mondo culturale fiorentino: Attilio Momigliano, Luigi Russo, Giorgio La Pira, Gaetano Salvemini e tanti altri: lei ne ha avuto notizia o conoscenza diretta o indiretta?

  <Ho avuto sempre conoscenza indiretta, ovviamente, di queste belle e importanti frequentazioni del nonno. Ci vorrebbe mio padre per poterne raccontare nei particolari>.

10- Troccoli si inserì ben presto nell’ambiente culturale di Firenze. È stato presidente della ‘Camerata dei poeti fiorentini’, carica che, prima di lui, aveva ricoperto Giovanni Papini: ne ha notizia? Egli fu, inoltre, presidente della ‘Famiglia calabrese’, un’associazione di intellettuali calabresi. Al suo insediamento -nel Palazzo Medici Riccardi, salone Luca Giordano- Leonida Répaci celebrò il calabrese Francesco Cilea: ha rinvenuto qualche traccia scritta tra le carte del nonno?

<So bene di queste cariche di grande rilievo del nonno, certamente si inserì in modo davvero importante nella comunità intellettuale fiorentina del tempo. Ciò è sempre stato fonte di orgoglio per la nostra famiglia. Purtroppo la sua scomparsa così precoce ha impedito un proseguimento che sicuramente avrebbe potuto produrre echi ancora maggiori nel panorama artistico e intellettuale di Firenze>.

Jole Troccoli ha così concluso l’intervista: <Vorrei aggiungere il mio sentito ringraziamento per tutti coloro che portano avanti ancora oggi iniziative per ricordare la figura di mio nonno. Sono sicura che la sua personalità, il suo gran cuore, la sua cultura e la sua grande arte verranno ricordati per molti anni ancora, dopo di noi. Questo mi rende molto orgogliosa e felice>.

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