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Inchiesta “Ducale” a Reggio Calabria, il Pd fa muro in Aula: “Le dimissioni non le avrete mai”

L’aula Battaglia di palazzo San Giorgio ha ospitato la seduta del consiglio comunale. Oltre a una serie di debiti fuori bilancio, tra i punti previsti all’ordine del giorno l’approvazione dell’aggiornamento per il biennio 2024/2025 del Piano economico finanziario 2022-2025 del servizio di gestione dei rifiuti urbani ai sensi del metodo tariffario rifiuti e approvazione tariffe tari anno 2024; approvazione regolamento “Contratti di partenariato sociale ex art. 201 del d.lgs 36/2023”; Regolamento per il riconoscimento di agevolazioni sui tributi locali in favore delle vittime di racket, estorsione ed usura; la ratifica delle delibere di giunta comunale n. 85 del 23/05/2024, n. 106 del 07/06/2024, n. 114 del 27106/2024; modifica e integrazione del regolamento del corpo di polizia locale per adeguamento alla normativa regionale in materia di conferimento dei simboli distintivi di grado alle ulteriori recenti disposizioni normative e contrattuali. Ed ancora i lavori di “allargamento sede stradale vico Chiantella a Spirito Santo, in particolare l’approvazione del progetto di fattività tecnica-economica; la partecipazione dell’Amministrazione comunale al capitale sociale di Sorical s.p.a., gestore unico del servizio idrico integrato; infine l’adesione del Comune al nuovo “Patto dei sindaci Europa – rafforzamento degli interventi per un’Europa più equa e neutrale dal punto di vista climatico”.

Nei corso dei lavori preliminari il consigliere Franco Barreca ha ringraziato il già capogruppo del Pd Giuseppe Sera che ha dato le dimissioni «per garantire a tutti la possibilità di una serena valutazione della sua posizione personale. Ben venga ogni iniziativa d’indagine per verificare ogni attività che si ritiene sospetta, si aprano le porte a qualsiasi richiesta, allo stesso modo si proceda con organi di controllo che lo Stato può attivare al fine di effettuare la verifica della onesta azione da parte della politica. Si dimetta chi ritiene di farlo – ha affermato Barreca – io non lo farò, come non lo faranno i miei colleghi e non certo per tentare di fermare i controlli che potrebbero essere esperiti. Questa città non può avere la memoria così corta, questa legislatura ha avuto un suo primo stop con la condanna del sindaco e alcuni consiglieri per un presunto abuso d’ufficio e tutti a chiedere le dimissioni, salvo poi essere tutti assunti in Cassazione, assolti e non per prescrizione. Le dimissioni non le avrete mai, ma mi chiedo se siete a conoscenza di elementi che vi hanno indotto a credere che questa amministrazione abbia mai favorito la mafia e se lo siete perché non avete denunciato alla procura?».

Il consigliere Massimiliano Merenda: «Sono orgoglioso e fiero di far parte di questa maggioranza – ha spiegato – lavoro da tre anni al servizio della città, lo faccio con amore e non consentirò a nessuno di non farmelo fare. Per questo rimando al mittente le richieste di dimissioni e lo farò fino in fondo, certo che quello che c’è da chiarire si chiarirà».

Giuseppe Marino ha offerto valutazioni politiche «sull’indagine che ha colpito il consiglio comunale a 360 gradi. La sospensione da capogruppo è un atto che il consigliere Sera ha assunto nel rispetto del suo partito per consentire una più tranquilla attività in seno al consiglio – ha specificato preliminarmente – Al momento Sera non ha ricevuto alcun atto di indagine. Il gip pronunciandosi sulla posizione di alcuni consiglieri comunali ha dichiarato che non esiste un quadro di gravità indiziaria tale da giustificare l’applicazione di una misura cautelare».

Il consigliere Marino è poi intervenuto «rispetto ai tentativi di revisione storica e alle equiparazioni di situazioni che non sono per nulla identiche, equiparazioni di chi è stato condannato con sentenza passata in giudicato con tre gradi di giudizio, ha scontato la sua condanna, si è reinserito socialmente con chi si è sottoposto al giudizio penale ma è stato assolto. Mi sembra che le posizioni non siano equiparabili con chi chiede dimissioni di chi oggi è solo indagato. Il nostro ordinamento se esiste una legge come la Severino non è del tutto garantista, ma evidentemente si è scelto di avere una normativa più rigorosa per contrastare la corruzione e le infiltrazioni mafiose. Per lo Stato chi subisce la condanna in primo grado per una serie di reati deve essere sospeso. Quando si parla di dimissioni bisogna avere chiaro questo aspetto e avere rispetto della legislazione vigente, una delle più rigorose in Europa. Io stesso ho subito per due anni la sospensione e dopo due anni sono stato assolto, chi mi restituirà i due anni di attività mancata, dopo un’investitura democratica da parte dei cittadini? Nessuno, ma io lo accetto nella logica di uno Stato rigoroso oltre il garantismo. Non condivido la posizione di alcuni consiglieri comunali che dimenticano ciò che è avvenuto in questi dieci anni: noi veniamo da uno scioglimento di consiglio comunale, molti consiglieri c’erano: la mancanza di rotazioni dei dirigenti, le società partecipate e tanto altro. In questi 10 anni, questa Amministrazione si è caratterizzata per atti amministrativi dall’alto e chiarissimo valore politico. Noi siamo dall’altra parte rispetto alla ‘ndragheta, noi siamo dalla parte rispetto dello Stato, siamo accanto alla magistratura, in maniera univoca. Voglio anticipare che questa indagine paradossalmente ha unito la maggioranza e ha diviso la minoranza: oggi Forza Italia non si è presentata. Su questa vicenda esistono tanti gruppi che hanno posizioni politiche differenti. Le dimissioni non vanno annunciate, se c’è dignità: vanno formalizzate».

Il consigliere Antonino Castorina: «Gli interventi ci devono mettere in condizione di far sì che l’aula non si trasformi in un’arena, ma torni ad essere un luogo in cui si dibatte su questioni di natura politica e su questioni che riguardano la città, dando autorevolezza alla politica, evitando di trascinare su un terreno che non è il nostro le attività che devono svolgere terzi per i quali abbiamo massimo rispetto e stima e che dobbiamo lasciare lavorare senza commentare».

Sulle richieste di dimissioni Castorina ha puntualizzato: «Viene posta la questione morale, chiedono le dimissioni consiglieri della Lega anche loro indagati, o il segretario cittadino di Forza Italia. Un dibattito politico che dimostra che o si mente sapendo di mentire o sembra che non si conoscono le norme del testo unico degli enti locali. Assistiamo a un tentativo di damnatio memoriae di un comune che “è stato sciolto per molto meno”. E il molto meno sarebbe un dirigente al bilancio morto suicida, casse del bilancio distrutte, con le tasse più alte del Paese per diverso tempo, con sentenze definitive di condanna. Non ci possiamo sostituire a chi è preposto a fare questo genere di valutazioni».

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