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Reggina: non ci si presenta dove non si viene invitati

di Paolo Ficara – Nel pomeriggio di oggi, la Reggina ha tenuto una conferenza stampa presso il centro sportivo Sant’Agata. Dell’esistenza di questo appuntamento, lo abbiamo appreso – come al solito – dai social o leggendo altre testate web. Da novembre 2023, infatti, la Reggina non onora più il Dispaccio delle proprie comunicazioni.

Da novembre 2023, la Reggina si è fatta viva solo in tre occasioni: la prima, comunicando al Dispaccio l’acquisto di Bertony Renelus, di cui abbiamo dato pronta notizia in homepage. Le altre due, sulla casella personale dello scrivente, per altrettanti inviti al brindisi di Natale 2024 e al più recente aperitivo di fine campionato. Speriamo non ci abbiano atteso fino all’ultimo.

L’onore e l’onere di iniziare tale conferenza, di cui abbiamo seguito una fase iniziale via facebook – mentre ci trovavamo beatamente in spiaggia, sponda tirrenica –  ce l’ha avuto l’attuale direttore generale signor Praticò Giuseppe di anni 50 – per distinguerlo da qualche omonimo – il quale ha proferito le seguenti parole:

“Ringrazio tutti i presenti. E anche quelli che hanno deciso di non intervenire. Mi dispiace, chiaramente,  per alcune assenze. Soprattutto da parte di chi, spesso, nelle testate magari è molto critico giornalmente. E pronto a scrivere la qualunque, magari, senza confrontarsi. Ritengo che il confronto, al giorno d’oggi, se si vuole costruire, penso sia alla base di qualsiasi rapporto… Ritengo che a volte bisogna avere il coraggio di esserci, anche quando è più comodo non esserci. La mia non è polemica, ci tenevo a fare questa puntualizzazione”.

E infatti, non è polemica nemmeno la nostra. Solo puntualizzazione. La Reggina non ci ha fatto presente l’esistenza della conferenza odierna. Nella stessa misura in cui non ci manda comunicati da oltre un anno e mezzo. Educazione – nostra – ci impone di non presentarci, ove non si viene invitati. Ciò puntualizzato, anche qualora avessimo ricevuto adeguata comunicazione – cioè paritaria a quella che viene inviata a tutte le altre testate giornalistiche – in effetti potremmo non avere piacere o voglia di confrontarci.

Probabilmente non avremmo voglia di confrontarci con chi, da proprietario, ha visto i calciatori della Reggina dichiarare sciopero. Per la prima e fin qui unica volta nella nostra storia.

Potremmo non avere voglia di confrontarci, con chi ha portato la (Urbs) Reggina ad un passo dal fallimento. Dato che la sentenza di liquidazione era pronta ad essere firmata e depositata presso il Tribunale di Reggio Calabria, su istanza dell’avvocato Grassani. Nonostante lo scrivente avesse pregato l’allenatore Roberto Cevoli di andare a parlare con il magistrato in questione, al fine di evitare o rimandare il più possibile tale mortifero provvedimento. E c’è chi ha avuto pure il coraggio di accusarci di aver fatto l’esatto opposto, cioè di aver fatto il tifo per la morte giudiziaria della Reggina.

Potremmo non avere voglia di confrontarci con chi l’ha chiamata Urbs.

Potremmo non avere piacere di confrontarci con chi ha provato ad alzarci le mani allo stadio, nel 2016.

Potremmo non avere piacere e voglia di confrontarci con chi, su instagram, segue la pagina “Psicologia Manipolativa”.

Questi sono dati oggettivi, riscontrabili e dimostrabili. Poi esistono le opinioni personali. Ed è sicuramente opinione soggettiva che, se il sig. Praticò riuscisse ad iscrivere una propria squadra ad un qualsiasi campionato che preveda un’unica partecipante, riuscirebbe ad arrivare ultimo.

Ciò puntualizzato per l’ultima volta, peraltro nel dubbio se il sig. Praticò ce l’avesse col Dispaccio o chissà con quale altro nemico immaginario – dato che non ha le palle di fare nomi – ci siamo fermati all’ascolto di tale conferenza quando abbiamo udito una sorta di auto-incensamento per quei giovani approdati in categorie superiori. Forse il sig. Praticò ritiene un successo aver perso i vari Cham, Forciniti e compagna cantante a zero. Zero.

Abbiamo spento nella certezza che nessuno dei presenti, a quel punto, avrebbe dichiarato di aver offerto 180 euro al mese a quei ragazzi 2007 che hanno già firmato chi per il Sambiase, chi per il Barletta. 180 euro al mese. La “tariffa Ndoye”, potremmo definirla. Se non si offende, il ragazzo. Conosciamo squadre di prima categoria che pagano di più.

La nostra posizione è oltremodo chiara. Non serve nessun confronto. Dovete liberare la Reggina. E specifichiamo. Chiunque subentri, a meno che non cambi totalmente il management, verrà criticato nella stessa misura. Dal Sant’Agata andrebbero tolte pure le matite. Ma per prima cosa, bisognerà fare profonda pulizia già dai ruoli apicali.

La vostra posizione continua ad essere tutto, tranne che chiara. Quindi non ha senso partecipare a conferenze durante le quali viene fagocitato o zittito, chiunque si azzardi a fare una domanda che sia tale. Vendete o no? E se sì, a quali condizioni? Dai, su, non è difficile.

E smettetela con questa storia del ripescaggio. I termini si chiudono oggi, per presentare domanda. E ancora state lì a parlare di banche. C’è il posto liberato dal Brescia: se la Figc trovasse anche un faretto non funzionante allo stadio di Ravenna, sarebbe meglio se vi nascondeste. Ma non succede. Non ci sono altri posti. Chi è già in difficoltà subito dopo essersi vista approvata l’iscrizione, nella peggiore delle ipotesi verrà estromesso alla seconda gara in cui non si presenta in campo. Stop.

Carissimo, illustre, immenso sindaco Giuseppe Falcomatà: se non gli leva il Sant’Agata prima di subito, sarà Lei e solo Lei il primo artefice di questo calvario infinito.

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