Un atto di coraggio e di grande visione con un’opera di enorme spessore. Ieri sera al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme ha ospitato la Prima Nazionale di “Macbeth” con Daniele Pecci e Sandra Toffolatti, nell’ambito della stagione teatrale di AMA Calabria, diretta da Francescantonio Pollice. Un debutto atteso, che ha inaugurato il cartellone con una delle tragedie più oscure e potenti del repertorio shakespeariano.
La serata è stata anche un momento di prestigio istituzionale: prima che il sipario si alzasse, l’associazione è stata premiata per la vittoria del Concorso ART Bonus dalla Dottoressa Lucia Steri di ALES S.p.A., alla presenza del Mecenate Avvocato Salvatore Mazzotta, Amministratore Delegato del Gruppo Ecosistem. Un ennesimo riconoscimento che ha sottolineato l’importante ruolo di AMA Calabria nel panorama culturale nazionale.
Il Coraggio del regista: mantenere l’essenza cupa
Daniele Pecci, regista e protagonista, ha scelto di non offrire una semplice ricostruzione storica, ma di preservare l’essenza cupa ed emozionante dell’opera shakespeariana, evitando di disperdere i tratti originali.
Sin dai primi istanti, si è respirata un’aria particolare, carica di tensione e presagi. Se è vero, come si attribuisce a Verdi, che «Un regista coraggioso è quello che affronta Macbeth», la sua regia è un gesto di audacia pienamente riuscito. Il suo “Macbeth” è un’indagine spietata. La trama, che parte dalla profezia e dall’omicidio del Re Duncan, si trasforma in una discesa agli inferi guidata dalla paranoia e dalla colpa, spingendo la coppia reale in un ciclo di violenza senza fine.
Questa progressione, dal reale al tormento psicologico, è centrale nella visione di Pecci: la sua regia concentra la storia in un “viaggio all’interno della mente” dei protagonisti. Le scenografie astratte e simboliche di Carmelo Giammello sono fondamentali: un paesaggio interiore deformato in cui visioni e delirio si fondono con la realtà scenica. A questo si aggiungono le musiche originali di Patrizio Maria D’Artista, che danno forza e risonanza al tormento.
Pecci e Toffolatti: una coppia tragica indimenticabile
Il cuore pulsante dello spettacolo è la chimica lacerante tra i due protagonisti, che hanno catturato il pubblico sin dai primi istanti.
Daniele Pecci è un Macbeth magnetico. La sua interpretazione è intensa, stratificata, capace di restituire il senso di colpa che si trasforma in psicosi. Il ritmo del suo discorso varia con maestria, il tono si fa ora acuto, ora grave, sempre con il giusto impatto emotivo. Il suo personaggio è potente e tragico, un uomo che ha perso il sonno e l’anima per la corona, il quale si sgretola sotto il peso delle proprie ambizioni. L’attore rende questi tratti con una verità disarmante.
Al suo fianco, Sandra Toffolatti è una Lady Macbeth superba. Forte, inquieta, attanagliata dal medesimo senso di colpa del marito, la sua presenza scenica è ipnotica. Con la sua interpretazione, mostra perfettamente di essere l’incarnazione della spinta manipolatrice, la donna di ferro che funge da burattinaia del male, con una lucidità agghiacciante che sconfina nel lento ma inesorabile cedimento alla follia. La scena in cui i due coniugi architettano il tradimento è un gioiello di tensione e ritmo: i dialoghi sono cesellati, la preparazione all’azione è palpabile, e il pubblico resta catturato.
Un cast che respira insieme
Il resto del cast non è da meno. Duccio Camerini, Gabriele Anagni, Giovanni Taddeucci, Mauro Racanati, Vincenzo De Michele, Max Odierna, Silvio Laviano, Pier Paolo De Mejo, Lorenzo Rossi, Tommaso Tampelloni e Michele Nani, accentuano la tensione tra potere e decadenza, restituendo al pubblico un affresco corale che mantiene la dimensione epica e simbolica della tragedia. La regia di Pecci sfrutta con intelligenza lo spazio teatrale: gli attori rompono la quarta parete, coinvolgendo lo spettatore in modo diretto e intimo.
È lo stesso pubblico che al termine del dramma, con un interminabile applauso, sottolinea la qualità dei singoli attori e l’abile regia di Daniele Pecci.
Un Atto di Fede nella Cultura Calabrese
Il successo di questa Prima Nazionale rappresenta una vittoria produttiva per AMA Calabria che è riuscita a trasformare un teatro regionale in un laboratorio di debutto nazionale; un atto di fede nella capacità della Calabria di generare cultura di altissimo livello.
Stasera, al Teatro Comunale di Catanzaro, alle ore 21, “Macbeth” vivrà una seconda replica.
La stagione teatrale di AMA Calabria proseguirà con un doppio appuntamento da non perdere. “Totò oltre la maschera” con Alessandro Preziosi sarà in scena giovedì 6 novembre al Teatro Comunale di Catanzaro e venerdì 7 novembre al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme.