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Catanzaro: domani al Piccolo del Politeama “Ballata per piccole iene” con Anna Macrì

Il cartellone della rete dei teatri PRO.S.A. Professionisti Spettacolo Associati al Politeama di Catanzaro si arricchisce di nuovi appuntamenti. Domani giovedì 18 aprile sarà la volta di “Ballata per piccole iene“, produzione Confine Incerto, in scena al “Piccolo” del teatro, con una doppia rappresentazione alle ore 18 e alle ore 21. Biglietto unico 5 euro.

Tratto dal libro “Malamore” di Anna Macrì, un atto unico di teatro danza sulla violenza di genere, un j’accuse feroce contro il sistema che crea vittima e carnefice in un gioco imposto di ruoli senza via d’uscita se non l’amputazione di una parte di se stesse, una ulteriore violenza all’anima, per una sopravvivenza in un mondo che odia e manda ancora al rogo le donne. La donna che viene rappresentata nello spettacolo non ha nome, età, ruolo sociale, etnia, è tutte le donne che percorrono contro la loro volontà il percorso che un mondo di maschi mostra loro. E’ la voce di tutte le donne, poiché la violenza ha un suo “linguaggio” codificato che tutte impariamo in un modo o nell’altro e prima o poi nella vita. “Ballata per piccole iene” è la rappresentazione del male senza veli e senza pietismi. E’ denudare il dolore senza lacrime, senza misericordia, perché se ne prenda atto coscientemente. E’ svelare una realtà che nessuno vuole guardare, nella sua completezza, dicotomia, dualità, che punta il dito su mancanze oggettive nel sistema su cui regge la società.

Sempre a firma di Confine incerto, venerdì 19 aprile – matinèe ore 11 e pomeridiana alle 18 – andrà in scena nella Chiesa di Santa Caterina a Gasperina “Dietro il Sud” di e con Emanuela Bianchi. Un lavoro che nasce dall’esigenza di confrontarsi con una problematica storica del nostro territorio: l’emigrazione, con il vissuto emotivo che accompagna tutti i migranti del mondo. La necessità di conoscenza, di lavoro, di gratificazione, di affetto, di riscatto, di coraggio, la saudaji, la nostalgia intesa come passione del ritorno, la necessità di raccontare. Storie narrate da chi è già partito e mai più tornato e da chi invece ha deciso di narrare la “restanza” benché tanto legata al viaggio lontano dei cari.

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