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Il Genoa vince ma non stravince: Reggina ancora in serie nera, in Liguria decide Coda

di Paolo Ficara – Non ha giovato neanche la sosta. L’anticipo del 31° turno della Serie B vede una Reggina con un abito diverso, ma con il medesimo risultato delle ultime uscite. Al Ferraris e davanti a 30 mila persone, il Genoa si impone 1-0 grazie ad un gol di Coda al 36′. Tra due squadre che si temono, scaturisce una partita scialba in cui non vengono sfruttati nemmeno i reciproci errori, tale è la tensione.

LE SCELTE – Inzaghi alla fine opta per il 5-3-2, assetto più difensivo: senza le due ali, con un centrale in più e con Menez in appoggio a Strelec, anche se la posizione di Hernani è abbastanza vicina a quella del francese. Gilardino – con il proprio vice Gaetano Caridi di Mosorrofa –  insiste sul proprio assetto, anche lui 5-3-2 sostanziale dato che gli esterni sono due terzini di ruolo: in avanti c’è Coda in coppia con Gudmunsson, i due abbinano forza fisica a rapidità e tecnica.

LA REGGINA DURA MEZZ’ORA – Un terribile scontro aereo tra Strelec e Bani, costringe quest’ultimo al cambio oltre che al trasporto in ospedale. E non c’è molto altro da segnalare, nella metà campo dei liguri. Di fatto la resistenza della Reggina, che aveva comunque provato a proporre gioco, si spegne dopo un bel cross di Di Chiara che non trova Strelec all’impatto vincente. Una verticalizzazione di Sturaro consente a Coda, che aveva dettato il movimento in profondità, di incrociare il destro da dentro l’area: palla all’angolino e nulla da fare per Colombi, 1-0 al 36′.

REAZIONI E DISTRAZIONI – Menez è in fuorigioco sul lancio di Di Chiara, stasera unico assistman inspirato: in ogni caso, Martinez si era opposto sulla successiva conclusione di Hernani da ottima posizione. Questo l’unico segnale di presenza da parte dei calabresi nella ripresa, iniziata con diverse sbavature difensive non concretizzate dai padroni di casa. Dopo i cambi di Gilardino, ogni ripartenza è un pericolo: il veloce Ekuban, subentrato a Coda, reclama per un mani di Cionek in area: per una volta, arbitro e var non stanno col fucile puntato.

NERVOSISMO ED ALTRA SCONFITTA – I cambi di Inzaghi vanno a rinfrescare le fasce: Bouah ha patito la differenza di esperienza con Criscito, meno comprensibile l’uscita di Di Chiara. Gli adattamenti di Rivas a tutta fascia a destra, o di Canotto come mezzapunta in una sorta di tridente con Gori e Menez, non convincono e non producono alcun serio pericolo per la porta del Genoa. I nervosismi finali contribuiscono ad un recupero thrilling: prima c’è la traversa di Badelj su punizione, poi la prodezza di Martinez all’ultimo istante nel mandare in angolo un’incornata di Canotto.

ORA IL PERUGIA – La classica partita insipida, che non dà un indirizzo ad una Reggina in crisi di risultati. Sconfitta di misura. Prestazione non sufficiente ma nemmeno inguardabile. Poteva finire 2-0 come, clamorosamente, anche 1-1. Non c’è un crollo, ma nemmeno una rinascita. Sabato c’è Parma-Palermo, quindi in teoria si può mantenere il posizionamento nei playoff. Il recupero di mercoledì a Perugia dovrà interrompere la serie negativa, altrimenti sarebbe giusto e consequenziale che qualcuno andasse in discussione.

 

GENOA – REGGINA   1-0

Rete: 36′ Coda

GENOA (5-3-2): Martinez; Sabelli, Bani (12′ Ilsanker), Vogliacco, Dragusin, Criscito; Sturaro (57′ Frendrup), Badelj, Strootman; Coda (57′ Ekuban), Gudmunsson (90’+4′ Salcedo). A disposizione: Semper, Aramu, Jagiello, Matturro, Lipani, Hefti, Puscas, Dragus. Allenatore: Gilardino.

REGGINA (5-3-2): Colombi; Bouah (66′ Rivas), Cionek, Camporese, Gagliolo, Di Chiara (83′ Cicerelli); Hernani (77′ Canotto), Crisetig, Majer (66′ Fabbian); Strelec (77′ Gori), Menez. A disposizione: Aglietti, Contini, Loiacono, Terranova, Liotti, Lombardi, Bondo. Allenatore: F. Inzaghi.

Arbitro: Aureliano di Bologna

Ammoniti: Menez, Cionek, Majer, Hernani, Badelj, Vogliacco, Gagliolo, Camporese

Espulso: 90′ Sturaro (dalla panchina)

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