Riceviamo e pubblichiamo:
“Dopo anni di lotta per ripristinare un nostro diritto, quello di lavorare autonomamente, le istituzioni ci vogliono costringere alla chiusura.
Noi non ci arrendiamo a questo sistema che non solo non ci tutela, anzi danneggia chi laboriosamente facendo i conti con le avversità cerca di guadagnarsi onestamente da vivere.
In questi anni, numerosi incontri si sono avuti con tutte le istituzioni, Comune, Prefettura , Provincia, Regione, ma senza nulla di fatto, anzi l’unica certezza fino ad oggi rimane che A PAGARE E’ SOLO L’AGRICOLTORE, ANZI STIAMO PAGANDO TUTTI.
Sta pagando l’agricoltore, sta pagando il comune cittadino in termini di sicurezza, sta pagando la biodiversità. Il cinghiale è stato inserito artificiosamente dall’uomo in un territorio non vocato alterando l’ecosistema ed in definitiva stiamo pagando tutti un prezzo alto, molto alto.
Dopo la pandemia abbiamo assistito ad una serie di proclami del tipo:
“Metteremo a coltivazione più terreni a cereali per contrastare il caro prezzi”
“Abbattimento di oltre 80.000 capi di cinghiali”
Ovviamente questi sono destinati ad essere solo dei proclami, perché dal 2008 riceviamo solo promesse e niente di più. Noi non chiediamo niente di straordinario, non chiediamo ne soldi, ne mantenimenti. Il risarcimento dei danni, pur se dovuto, non è la soluzione del problema;
Anzi, bisogna precisare che in un momento congiunturale come questo, ancora non abbiamo percepito un euro di rimborso danni causati da Gennaio 2021 ad oggi; sono passati 2 anni.
A tutto questo, si aggiunge un altro importante elemento, nel nostro territorio veniva praticata la caccia di selezione, grazie all’attività alcuni selettori laboriosi, quest’estate si sono visti i primi effetti positivi. ( positivi per noi agricoltori ma non per gli amanti dei cinghiali) allora niente di più saggio che sospendere i selettori a partire dal 30 settembre.
Noi sappiamo già la risposta delle istituzioni, Serve una nuova legge.
La risposta non è vera, perché non serve nessuna nuova legge, anzi una nuova legge finirebbe a penalizzare un settore poco tutelato come quello agricolo a favore di qualche lobby. La legge nazionale c’è. La 157 ed è abbastanza chiara. Basta solo applicarla.
Ad un problema( cinghiale) bisogna trovare la soluzione( abbattimento per come previsto dalla legge attuale) e non trovare un secondo problema ( una nuova legge) per non risolvere il primo”.
Il Comitato degli agricoltori di Maierato