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Scioglimento del Comune di Limbadi per infiltrazioni mafiose, dichiarati incandidabili quattro ex amministratori

La sezione civile del Tribunale di Vibo Valentia ha dichiarato incandidabili per un turno elettorale (elezioni comunali, regionali, provinciali e circoscrizionali) quattro ex amministratori del Comune di Limbadi, ritenendoli responsabili di aver provocato lo scioglimento nel 2018 degli organi elettivi dell’ente per infiltrazioni mafiose. L’incandidabilita’ e’ stata decisa dai giudici nei confronti dell’ex sindaco di Limbadi, Giuseppe Morello e degli ex assessori Domenica Gurzi’, Faustino Galasso, Giacomo Legname, in accoglimento di una proposta avanzata dal Ministero dell’Interno. Rigettata – e quindi nessun addebito per lei – l’incandidabilita’ avanzata nei confronti dell’ex assessore Rosanna Solano. Alla base delle contestazioni, una serie di appalti ritenuti irregolari, affidamenti diretti a ditte vicine ai clan, la mancanza di trasparenza e pubblicita’ in diversi atti del Comune, la mancata segnalazione di utenti morosi, ritenuti vicini al clan Mancuso, nel pagamento dei canoni idrici e la visita che nel 2011 l’allora candidata Domenica Gurzi’ aveva fatto al boss di Limbadi, Pantaleone Mancuso (detto “Vetrinetta”) andandolo a trovare a casa per chiedergli i voti. Nonostante la visita della candidata al boss Mancuso fosse stata resa pubblica dalla stampa nel 2013 (operazione “Black money”), nel 2015 l’allora sindaco Morello aveva nominato Gurzi’ assessore.

 

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