“L’area di Punta Pellaro è da anni riconosciuta come uno dei luoghi più adatti, a livello internazionale, per la pratica di kitesurf, windsurf e wing foil, grazie alle condizioni meteo-marine favorevoli e a un potenziale turistico ancora tutto da esprimere. Eppure, invece di cogliere questa opportunità, si sceglie di imporre divieti, scoraggiando di fatto una pratica sportiva che, al contrario, dovrebbe essere incentivata e regolamentata con attenzione”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Giuseppe Camera e Francesco Malara, coordinatore e vice coordinatore di Forza Italia Giovani città Metropolitana di Reggio Calabria in merito alla recente ordinanza che limita la pratica degli sport acquatici.
“Come già evidenziato dai consiglieri comunali di Forza Italia, la questione della sicurezza non può essere affrontata con ordinanze generalizzate che penalizzano sportivi e appassionati: occorre un’organizzazione seria e coerente, che preveda corridoi di lancio e atterraggio per i kite, come già accade in molte località turistiche italiane, comprese aree protette e riserve naturali. Si tratta di misure semplici ma efficaci, che consentirebbero una convivenza sicura tra sportivi, bagnanti e pescatori”.
“La zona di Punta Pellaro, invece, versa da anni in uno stato di degrado evidente: spiagge sporche, rifiuti di ogni tipo, presenza di fogna, vetri, siringhe e perfino rifiuti ospedalieri la rendono di fatto una costa tutt’altro che balneabile. A ciò si aggiunge la presenza di pescherecci che si avvicinano alla riva a distanze proibitive, spesso per praticare pesca a traino illegale, con gravi rischi per l’incolumità di chi frequenta il mare. Anche la pesca sportiva dalla spiaggia, soggetta a limiti orari nel periodo estivo, viene spesso praticata senza controlli, rendendo ancora più complicata la fruizione dell’area”.
“Eppure, esempi virtuosi non mancano. Lo Stagnone di Marsala, Gizzeria, Torre Guaceto, Castelfusano: luoghi in cui, nonostante la presenza di vincoli ambientali, gli sport acquatici sono diventati motori di sviluppo turistico ed economico, con ricadute positive su tutto il territorio. In queste realtà, il kitesurf e attività affini sono pienamente compatibili con la tutela dell’ambiente, a differenza di moto d’acqua e imbarcazioni spesso utilizzate senza regole né controlli – concludono Camera e Malara – Punta Pellaro ha bisogno di una progettualità che metta al centro lo sport e la sicurezza di bagnanti e sportivi per lo sviluppo turistico dell’area e dell’intera città”.