“‘Sono tutti gli stessi, destra e sinistra, non cambierà mai niente’. Tagliata con l’accetta, ma è questa la frase che più ricorre in questi giorni a Reggio. La rassegnazione profonda da coma culturale. La classica notte in cui tutte le vacche sono nere, in cui tutti sono uguali, in cui ”non c’è nenti’. Al netto della vicenda giudiziaria, che avrà i suoi esiti, a Reggio c’è una questione morale grande quanto tutta la città. È il più classico caso di ‘elefante nella stanza’ che si fa finta di non vedere”.
Lo scrive, in un post su facebook, il consigliere comunale di minoranza de ‘La Strada’, Saverio Pazzano, a distanza di giorni dall’inchiesta del Ros di Reggio Calabria denominata ‘Ducale’, che vede il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, indagato per scambio elettorale politico-mafioso.
“Ormai più di tre anni fa, all’emergere della vicenda dei presunti brogli con La Strada abbiamo chiesto con forza che si attivasse una Commissione d’indagine, come possibile da Statuto comunale. Una Commissione – prosegue Pazzano – che potesse valutare, tra le altre cose, sul piano politico-amministrativo l’eventuale diffusione del malcostume di consiglieri comunali e candidati che vanno a chiedere decine di duplicati delle tessere elettorali per i propri elettori; l’eventuale malcostume di consiglieri comunali e candidati che vanno a controllare seggio per seggio i voti riscossi, di fatto limitando il segreto del voto, perché ìpoi vado a vedere se mi manca il tuo voto nel seggio…ì; l’eventuale fenomeno di consiglieri comunali e candidati che brigano per avere presidenti di seggio e scrutatori ‘di fiducia’…
Nessuno ci ha seguito in questa richiesta, non siamo riusciti neanche a raccogliere le sei firme perché l’apertura della Commissione venisse discussa. E pensare che le stesse persone che allora neppure presero in considerazione la cosa, oggi chiedono la Commissione d’accesso.
Si dirà: eh, ma i fatti sono diversi. No, care e cari. I fatti sono nello stesso contesto e se avessimo potuto approfondire la questione nella sede istituzionale corretta, rilevando le responsabilità amministrative e politiche, oggi tutto il consiglio potrebbe affrontare ciò che accade con la dignità di poter dire: noi abbiamo attivato per tempo tutti gli strumenti per rappresentare la cittadinanza che vuole chiarezza, trasparenza, partecipazione. Ma le dinamiche cittadine seguono equilibri elettorali e mai hanno la visione di chi programma una fase politica nuova, di rottura o almeno di discontinuità.
La situazione di Reggio è pessima. Siamo nei giorni più caldi di una rassegnazione profonda, che ha le sue radici negli anni passati. Una rassegnazione precedente allo scioglimento del 2012 e a cui questa amministrazione, come detto ripetutamente in tante altre occasioni, non ha saputo o voluto dare una prospettiva di cambiamento. Il quadro che emerge in queste ore è e resterà sconfortante, anche alla prova di qualunque estraneità ai fatti contestati.
Resta la traccia – aggiunge il consigliere del gruppo ‘La Strada’ – di un modello sub culturale che è precisamente quello espresso nella famosa questione morale di Berlinguer, in cui, all’assenza di una visione politica di prospettiva si diventa piuttosto amministratori di correnti, di camarille. Ma questo non sarebbe possibile se, ormai non ci fosse una società pronta ad accettare ciò e in cui: molte persone, come disse Berlinguer, ‘si accorgono benissimo del mercimonio che si è fatto da più di vent’anni, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni. Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi (magari dovuti, ma ottenuti solo attraverso i canali dei politicanti locali e delle loro correnti) o sperano di riceverne, o temono di non riceverne più’.
Se migliaia di cittadini non saranno disposti ad allontanare chi promette qualunque cosa in cambio del voto; se migliaia di individui non voteranno per propria scelta e non perché il candidato ‘ti viene portato’ e per questo non si può dire di no; se non ci sarà un radicale cambiamento nel principio di grigia autoconservazione di certi gruppi di professionisti reggini allora si tratterà solo -scioglimento o non scioglimento- di saltare da una padella a un’altra padella.
Se i partiti e i movimenti non sapranno rinnovare e selezionare una classe dirigente capace di escludere chi promette pacchetti di voti; una classe dirigente che sia capace di abbandonare e superare metodi e approcci di governo da occupazione feudale; una classe dirigente capace di aggredire in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche, allora si tratterà solo -commissione d’accesso o meno- di passare da una brace all’altra.
E la ‘ndrangheta? ‘Non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine’.
Bisogna levare di sotto il contesto clientelare in cui può innestarsi. Questa è la sfida che occorre che mi vincere. O addirittura alle prossime elezioni la città affonderà con ancora maggiore rassegnazione.
Questa è la sfida che questa amministrazione comunale dovrebbe dimostrare di aver almeno voluto giocare. Può farlo?”, conclude Pazzano.