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L’ex governatore Scopelliti presenta il suo libro in Sicilia, il Pd nisseno si oppone: “Inaccettabile concedere sala comunale ad ex MSI alla vigilia del 25 aprile”

Il Partito democratico di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, contesta la presentazione del libro di Giuseppe Scopelliti, “Io sono libero”, previsto per oggi: “La concessione del patrocinio e addirittura la co-organizzazione di un evento in cui sia protagonista Scopelliti – scrivono in una nota Pd e Giovani democratici – è inaccettabile. Chiediamo al sindaco e alla vicesindaco di tornare sui loro passi, perché questa non è cultura”.

Il Pd motiva così il suo disappunto: “Ex presidente della Regione Calabria ed ex sindaco di Reggio Calabria – si legge nella nota – Scopelliti ha una carriera politica fondata sul solco del neo fascismo, dal Fronte della gioventù al Movimento sociale italiano, poi con Alleanza nazionale; e ancora, con Berlusconi e infine con Alfano. Riteniamo inaccettabile che alla vigilia del 25 aprile si dia spazio in una sala comunale, con il patrocinio e la co-organizzazione del Comune, a un soggetto che non ha mai nascosto le proprie idee, come quando nel 2014 disse che ‘noi non vogliamo né uomini che non siano coraggiosi, né mezzi uomini, né uomini che sono innamorati di altri uomini’. A noi ci piace l’idea di mettere in campo uomini che siano innamorati di donne, che amino il rapporto di coppia e che individuano nel rapporto di un matrimonio un uomo e una donna’”.

“Nel libro – aggiunge la nota – che sarà presentato nella sala Borsellino, Scopelliti racconta la sua vita, che però è costellata da indagini imbarazzanti. E’ stato condannato a 4 anni e 7 mesi, in via definitiva per falso in atto pubblico. La vicenda riguardava il Caso Fallara e si riferiva a incarichi affidati a una dirigente, attraverso cui veniva falsificato il bilancio ed effettuando pagamenti e spese privi di copertura. La Cassazione ha definito le sue condotte ‘messe in atto in spregio di norme e principi giuridici basilari’ che ‘costituiscono chiari sintomi di grave noncuranza e di palese deviazione dai doveri della funzione pubblica esercitata’”.

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