Fissata al 15 Gennaio 2025 l’udienza al TAR per la Calabria, relatore Dott. Tallaro, nell’interesse: del Consorzio Valle Crati, in persona del Presidente Avv. Maximiliano Granata, rappresentante legale pro tempore, rappresentato e difeso dall’avv. Luigi Monaco contro il Comune di Cosenza, in persona del Sindaco pro tempore, e la 3R S.r.l. con sede in Figline Vigliaturo (CS), in persona del rappresentante legale pro tempore per la declaratoria di nullità e/o, in subordine, l’annulla-mento – previa applicazione di idonea misura cautelare della delibera del Consiglio Comunale di Cosenza n. 46 del 9 ottobre 2024 recante l’approvazione del “Progetto per la realizzazione di un edificio multipiano con destinazione residence turistico alberghiera da realizzare in area regolamentata dal Piano Attuativo Unitario “Via Popilia – Vaglio Lise”. Per la declaratoria di nullità e/o, in subordine, per l’annullamento, altresì, di ogni atto presupposto, conseguente e/o comunque connesso a quello impugnato. Nella mia qualità di Presidente del Consorzio Valle Crati avevo già denunciato la situazione delle autorizzazioni allo scarico nella zona di Via Popilia, evidenziando la confusione e il disordine amministrativo che caratterizzano il rilascio delle autorizzazioni, sottolineando la necessità di un intervento deciso per mettere ordine e garantire controlli adeguati.
Il Consorzio Valle Crati, essendo, pertanto, deputato al controllo della corretta depurazione dei reflui e di un migliore funzionamento del sistema fognario nel territorio di ogni Comune consorziato, e su detti territori, deve svolgere anche attività di prevenzione e, per tale ragione, deve prendere tutte le dovute precauzioni atte ed idonee a garantire un adeguato smaltimento delle acque reflue. Da anni denuncio che il cuore della Valle del Crati è una vera bomba ecologica. In pieno centro abbiamo trovato interi quartieri non allacciati alle fogne. Nella città di Cosenza a Piazza Europa, un palazzo sversava liquami per la strada. Via degli Stadi: un’altra fogna a cielo aperto e interi condomìni non allacciati. Ma il caso più eclatante è quello dell’ospedale di Cosenza. Non si sa dove sversi l’Annunziata, spiega Granata. I risultati sulla salute dei fiumi dell’area urbana sono evidenti. Non solo i reflui delle abitazioni finiscono nei costi d’acqua e poi in mare, da Città 2000 a Rende. E poi la città vecchia, dove il consorzio è intervenuto per collettare le abitazioni attorno al Crati. Persino il centro commerciale Metropolis di Rende – continua Granata – non ha prodotto l’autorizzazione allo scarico.
Il Consorzio Valle Crati ha iniziato a provvedere al censimento di tutti gli insediamenti così classificati siti sul territorio servito del Consorzio stesso, al fine di realizzare un catasto degli scarichi nelle pubbliche fognature. Il Catasto degli scarichi può rappresentare lo strumento centrale per la gestione delle informazioni sugli scarichi e può fornire un supporto fondamentale per il rilascio delle autorizzazioni e per tutte le attività di controllo e vigilanza ambientale. L’inquinamento dei fiumi e del mare sono le conseguenze di un lungo periodo dove un conflitto palese non ha avuto interpreti -ad eccezione di comitati e qualche amministratore che sono stati marginalizzati. La sfida quindi non è solo risolvere i danni prodotti da questa “dimenticanza”, ma avere la capacità di accorgersi delle battaglie da fare nella lotta all’inquinamento e sapere gestire, ricostruendo la fiducia con i cittadini. Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata.