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Mandatoriccio (CS) pronto a costruire la sua comunità energetica. Il Sindaco: “Grande opportunità per i cittadini”

Mandatoriccio, piccolo Comune di poco più di 2.600 abitanti in provincia di Cosenza, lavora per dare vita ad una comunità energetica (Cer). ”Si tratta di una grande opportunità per i cittadini, che possono diventare protagonisti del proprio futuro scegliendo di essere produttori o consumatori dell’energia pulita autoprodotta” spiega il sindaco Vincenzo Grispino, che vede nelle comunità energetiche ”un’opportunità per il Sud, che finora è stato la parte assistita del Paese e oggi ha la possibilità di reagire”.

Il percorso di Mandatoriccio è ormai in fase avanzata: a luglio il Comune ha indetto un avviso pubblico per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per individuare un partner facilitatore per la costituzione della comunità energetica. Ad aggiudicarsi l’incarico è stata Fotovoltaica Srl, società attiva nel settore dell’energia solare da quasi 40 anni, che ha già contribuito alla realizzazione di due tra le prime comunità energetiche italiane, ad Amendolara e Calopezzati, sempre in provincia di Cosenza.

”Mettiamo a disposizione l’esperienza e le competenze dei nostri tecnici, presenti a Mandatoriccio almeno una volta a settimana per rispondere alle domande dei cittadini sul progetto” afferma l’ingegnere Cataldo Romeo, presidente della società che ha fondato insieme al fratello Giovanni, che non nasconde l’emozione nel tornare a lavorare a Mandatoriccio, paese in cui è cresciuto e in cui ha realizzato uno dei primi progetti della sua carriera: ”Nel 1987, subito dopo la laurea, ricevetti proprio dal sindaco Grispino l’incarico di progettare qui una delle prime centrali fotovoltaiche d’Europa, attiva ancora oggi”.

Il piccolo centro in provincia di Cosenza ha sempre avuto una particolare lungimiranza e il sindaco invita a mantenere lo stesso spirito anche rispetto alle possibilità di oggi: ”Dobbiamo avere la capacità di non perdere questo treno. Aderendo all’iniziativa ora è possibile accedere al finanziamento a fondo perduto del 40% della spesa riservato alle piccole comunità sotto i 5.000 abitanti”. E al vantaggio economico (che si realizza anche attraverso l’immissione in rete dell’energia prodotta e non consumata) si aggiungono quelli di carattere ambientale e sociale: la costituzione di una comunità energetica innesta un circolo virtuoso.

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