“In merito all’emergenza rifiuti che interessa, purtroppo, il territorio della città di Corigliano Rossano, ci troviamo a dover replicare alle affermazioni rilasciate dal sindaco Stasi e di farlo senza alcun intento polemico, ma esclusivamente con l’obiettivo di pervenire ad una soluzione, celere ed efficace, nel rispetto delle diverse prerogative istituzionali. La problematica, difatti, sta assumendo proporzioni sempre più vaste e avvolge ormai ogni area del tessuto urbano, arrecando grave nocumento all’ambiente e seri rischi per la salute pubblica, ed impone di essere affrontata con determinazione. In tale ottica, non si può continuare ad addossare le responsabilità della grave situazione venutasi a determinare alla Regione Calabria, la quale, invece, non ha alcuna competenza in merito alle cause delle difficoltà e dei disagi in atto. Basti pensare che la nuova Authority acqua-rifiuti, recentemente costituita, non è subentrata a quelli che sono, invece, i compiti delle Ato, né alcun avvicendamento è difatti avvenuto, ma ad oggi ha svolto unicamente una funzione di surroga nel caso di una mancata convocazione. È ancora demandato tutto alle stesse Ato, e quindi ai Comuni che ne fanno parte, il ruolo di far fronte alla problematica rifiuti sul territorio. A tal proposito, giova ricordare che l’Ato di Cosenza è ancora oggi privo di un bilancio, a differenza di quanto invece accaduto per gli analoghi organismi del resto del territorio calabrese”.
È quanto dichiara, in una nota, Pasqualina Straface, consigliere regionale di Forza Italia.
“Occorre formulare, pertanto, qualche puntualizzazione, Non si può, infatti, invocare l’intervento della Regione per risolvere l’emergenza, ma continuare, come Comune, a riscuotere la Tari, demandando ad altri le responsabilità di un servizio che, invece, si continua a percepire come ente locale, con tutto ciò che ne deriva, ossia onori ma anche oneri. Il Comune di Corigliano Rossano – spiega Straface – è chiamato ad adempiere, come tutti gli altri del territorio provinciale, al pagamento della propria parte all’impresa deputata ad assolvere al servizio presso la discarica di Bucita; se questo non accade, le mensilità si sommano e il medesimo servizio, prima o poi, s’interrompe se non si assolve al corrispettivo dovuto. Il cosiddetto “centro di costo”, com’è normale che sia, ha delle spese, in primis quelle afferenti all’attività svolta dai lavoratori del settore. Qualora, come si sta attualmente verificando, l’ente locale non provvede a tutto ciò, la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente, impedendo le più elementari condizioni di vivibilità ai cittadini”.