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L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e la “contaminazione artistica” del territorio: il programma delle iniziative dei prossimi giorni

Si è conclusa ieri la settimana di riprese a Catanzaro del film “Il Vuoto”, diretto da Giovanni Carpanzano, e sostenuto dalla Fondazione Calabria Film Commission e dall’Accademia di Belle Arti del capoluogo di regione. Dopo le sessioni a Tropea e a Vibo Valentia, la produzione cinematografica si è spostata per una settimana sui Tre Colli utilizzando, tra le altre location scelte, anche la sede di viale Tommaso Campanella dell’Accademia. Recentemente tornata nella disponibilità dell’istituto, quella nel quartiere Materdomini è la sede dove trovano spazio i tanti laboratori dell’Aba Catanzaro: proprio alcuni di essi sono stati scelti per fare ambientazione alle scene del film.

Il contributo dell’Accademia alla produzione si sostanzia, poi, anche nell’impiego in diverse mansioni operative – dalle fotografie di scena alla cura del backstage, al supporto alla regia, al mixaggio audio, all’organizzazione e alla fotografia di alcuni studenti, con il coordinamento del docente Vladimir Costabile – di diversi studenti.

Intanto, domani 1° aprile, dopo la summer school dello scorso anno, il progetto “Ceilings” torna a Badolato e lo fa con una intera giornata tra arte, animazione e laboratori diffusi che si concluderà con la conferenza di presentazione dei progetti di valorizzazione e delle opere realizzate proprio durante la summer school 2022.

Si parte alle 10:30 con il laboratorio d’acquerello dal vero sul paesaggio, curato per gli studenti Aba dall’artista Roberto Giglio. Dalle 11 alle 13, in piazza Castello, l’Accademia ha organizzato intrattenimento e giochi per famiglie, mentre alle 15 sarà il momento di una visita guidata per Badolato. Alle 17:30, nella Sala consiliare del Municipio di Badolato, la presentazione dei lavori 2022 alla presenza di Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia, Giuseppe Nicola Parretta, sindaco di Badolato, Pia Russo, assessora comunale alle Politiche sociali, Guerino Nisticò, operatore turistico della “Riviera dei Tramonti”, Antonella Gioli, docente dell’Università di Pisa, e dei docenti Aba Simona Caramia, Maria Saveria Ruga, Elena Di Fede, Andrea Grosso Ciponte, Simona Gavioli, Sonia Golemme, Luca Sivelli, Francesco Cuteri, Francesca Giordano.

Infine, lunedì 3 aprile riparte il progetto artistico “Cantalamissa” di Luana Perilli. L’iniziativa artistica (a cura di Simona Caramia e con la collaborazione di Vladimir Costabile, Dobrila Denegri, Gianluca Donati, Cristina Gavello e Giuseppe Guerrisi) indaga nelle culture popolari e nell’animo umano ripercorrendo le memorie dei territori per farne una geografia dell’altitudine, che unifichi il territorio a partire dalla fauna. 

L’artista ha inteso proporre un intervento artistico-antropologico, a partire da una serie di video interviste agli abitanti dei paesi montani in Calabria ai quali è stato chiesto di raccontare usi e giochi su/con animali e insetti: pratiche molto lontane dal politically correct e dall’educazione ecologica, ma che racconta della natura predatoria degli esseri umani. La ricerca si è concentrata sull’amata phegea, una falena diurna che ha accompagnato i giochi e le esplorazioni più o meno crudeli dei bambini su tutta l’Italia appenninica e che per questo motivo più di altri animali ha trovato vari nomi nei vari dialetti delle comunità (ad esempio in Sila il lepidottero viene chiamato “Cantalamissa“, in ciociaria “Maria Stoppina”).

 

Si tratta di un progetto a portata nazionale che, seguendo il percorso degli Appennini dalla Calabria al Piemonte e coinvolge anche alcune scuole del territorio: il liceo artistico di Cittanova, il liceo artistico di Vibo Valentia. Tra i partner: l’amministrazione comunale di Cittanova (RC), la Banca di Cittanova, l’amministrazione comunale di Parenti (CS) e l’Accademia di Belle Arti di Reggio. Oltre i confini regionali, sono partner: l’Accademia di Belle Arti di Napoli e quella de L’Aquila, l’associazione Civico16 di Pescara, l’associazione Harp di Fontecchio (AQ), l’Isia di Faenza.

Il 3 e 4 aprile, dunque, un gruppo di studenti e docenti, assieme all’artista, percorreranno i sentieri silani e visiteranno Cittanova in un viaggio che sarà un’esperienza di immersione e di animalità condivisa al di fuori dalle dinamiche.

Il 5 aprile, poi, si apriranno le porte dei laboratori dell’Accademia (viale Tommaso Campanella, 181), per dare forma e sostanza agli output artistici del progetto.

Tutte le iniziative si innestano nel più ampio progetto pensato per celebrare il 50° anniversario dalla nascita dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Le attività, partite nel mese di ottobre, proseguiranno per tutto il 2023.

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