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Mazzei (Uncem): “Calabria Cenerentola su finanziamenti Unioni dei Comuni. Difficoltà dopo scioglimento comunità montane”

“Calabria purtroppo Cenerentola, anche sul fronte dei finanziamenti sulle Unioni dei Comuni. Ma se la Regione non dà un impulso a questa forma di importante aggregazione fra le varie realtà locali si determina un cortocircuito per cui il Governo, in termini di finanziamenti ad hoc, conferisce le briciole, meno di 30mila euro, rispetto invece alle cifre ragguardevoli che destina ad altre zone italiane”.

E’ quanto afferma, in una nota, il presidente di Uncem Calabria Vincenzo Mazzei. “Parliamo, ad esempio – aggiunge Mazzei – della Sardegna, che recita la parte del leone con oltre 8 milioni assegnati proprio grazie a un’ottima normativa locale. Seguita da Emilia, con quasi 7; Toscana, 3.5, e Piemonte, circa 3. Aree, queste ultime, in cui tali unioni vengono non soltanto incentivate quanto addirittura favorite. E per una serie di logici motivi” .

“In una terra come la nostra che annovera molti centri montani e alto-collinari, anche situati in zone impervie o comunque non facilmente raggiungibili – sottolinea il presidente calabrese di Uncem – una legge per giunta corredata da una dotazione finanziaria per nulla trascurabile potrebbe rendere alcuni servizi essenziali come viabilità locale, scuola e persino approccio alle nuove tecnologie, decisamente più accessibili a tanti cittadini”.

“Nell’occasione mi preme evocare, e riportare di nuovo – sottolinea Mazzei – quanto scritto circa un paio di mesi fa riproponendo l’istanza di una rete di Unioni di comuni montani, da realizzare anche in Calabria, favorita da una norma regionale. Un atto legislativo che seguirebbe a una proposta ad hoc depositata a firma dell’assessore Gianluca Gallo e del presidente del consiglio Filippo Mancuso. Istanza avanzata da Uncem attraverso una mia missiva indirizzata alla presidente della prima commissione permanente dell’assise regionale Luciana De Francesco. E finalizzata all’adozione di un provvedimento volto a sostenere i piccoli comuni montani. Che, dopo lo scioglimento delle Comunità montane, avvenuto nel 2013, e i passaggi successivi dello smantellamento delle Province, delle ristrettezze economiche e della mancanza di personale qualificato, si barcamenano in condizioni di grande oggettiva difficoltà. Concetto da me ribadito anche nell’incontro tenutosi in Cittadella la scorsa fine di ottobre alla presenza dell’assessore Gallo e dei componenti della Giunta Uncem”.

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