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Agroalimentare, Report Mpi Confartigianato: “Nel 2023 export Calabria ammonta a 261 milioni”

Il valore delle esportazioni di alimentari e bevande dalla Calabria, negli ultimi 12 mesi, ammonta a 261 milioni di euro pari al 36,2% dell’export manifatturiero, peso % piu’ alto rilevato tra le regioni. A livello provinciale le esportazioni di questi prodotti rappresentano oltre la meta’ dell’export totale manifatturiero a Crotone (78%), Cosenza (66,4%), e Vibo Valentia (54,9%).

E’ quanto emerge nel report dell’Osservatorio Mpi Confartigianato Calabria – elaborato su dati Istat – in merito all’artigianato alimentare e le eccellenze del food made in Calabria. La fiammata inflazionistica ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie, penalizzando i consumi.

Nel secondo trimestre 2023 ristagna (+0,2%) la spesa delle famiglie, ma segna una flessione del 2,3% della spesa per beni non durevoli, che comprendono gli alimentari. Nei primi nove mesi del 2023 il volume delle vendite al dettaglio di prodotti alimentari segna un calo del 4,4%, piu’ marcato rispetto al -3,5% dei beni non alimentari.

Il peso dell’inflazione sui bilanci famigliari si riverbera sulla fiducia dei consumatori, la quale a novembre registra un ritorno alla crescita, dopo quattro mesi di cali consecutivi. A novembre, secondo i dati preliminari, l’inflazione evidenzia un netto calo, scendendo a +0,8%, dato che non si registrava da marzo 2021.

Un contributo al rallentamento dell’inflazione si deve inoltre alla nuova decelerazione del ritmo di crescita dei prezzi dei beni alimentari (+6,1%, era +6,3% a ottobre), che esercita un freno alla crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+5,8%, era +6,1% a ottobre). La dinamica delle esportazioni nel primo semestre del 2023 e’ preceduta da segno positivo ed e’ pari al +22,5%, risultato che la posiziona seconda nella classifica nazionale dopo la Basilicata.

Performance migliori rispetto a quella regionale le osserviamo per Reggio Calabria (+33%), che contribuisce al 43% dell’export di alimentari e bevande della regione e per Cosenza (+28,6%).

Prodotti di qualita’ a marchio DOP, IGP e STG e prodotti agroalimentari tradizionali – L’apprezzamento dei prodotti made in Calabria sui mercati internazionali e’ sostenuta dalla qualita’ e varieta’ dei beni alimentari e bevande. Al 13 novembre 2023 (Ministero dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste, 2023) sono 21 i prodotti alimentari calabresi di qualita’ riconosciuti dall’Unione europea mediante i marchi DOC (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG.

I DOP concentrano oltre la meta’ (66,7%) dei prodotti, pari a 14, gli IGP sono il restante 33,3%, pari a 7 prodotti. Nel dettaglio il 33,3% dei prodotti e’ rappresentano da 7 prodotti ortofrutticoli e cereali, seguiti da 4 prodotti a base di carne (19%) e 4 olii e grassi (19%).

La ricchezza del nostro territorio si declina anche in ben 270 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo (Ministero dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste, 2023b). Per tipologia dei prodotti, primeggiano le paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria con 87 prodotti, pari al 32,2% del totale, seguiti da 74 Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, pari al 27,4% del totale e da 28 Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione, pari al 10,4%: queste tre tipologie di prodotti concentrano ben il 70% del totale.

L’artigianato dell’alimentare, bevande e ristorazione – L’artigianato nei settori dell’alimentare, delle bevande e della ristorazione (divisioni Ateco 2007 10, 11 e 56) in Calabria conta 2.825 imprese artigiane attive, il 12% dell’artigianato del territorio con 8.593 addetti. La regione figura al terzo posto, dopo Sardegna e Sicilia, per l’elevato peso degli addetti del settore alimentari, bevande e ristorazione sul totale economia (3,1% vs 1,5% nazionale).

Inoltre tra le prime 11 province a livello nazionale per piu’ alte incidenze degli addetti nei settori in esame sul totale economia figurano: Reggio Calabria (4,6%), al 2 posto, e Vibo Valentia (3,9%), all’8.

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