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‘Ndrangheta, Klaus Davi chiede di incontrare Giovanni Luca Nirta

Il giornalista e massmediologo  chiede di incontrare Giovanni Luca Nirta recluso nel carcere di Ancona a seguito di una indagine della Dda di  Reggio Calabria risalente  al maggio scorso dopo una attività investigativa svolta dai Carabinieri di Locri . Klaus Davi – già consigliere comunale di San Luca in Aspromonte –  da anni dedica servizi e inchieste alla faida che ha colpito il comune aspromontano e ha realizzato diversi articoli sulla famiglia Nirta Strangio. Il giornalista auspica di incontrare Nirta ai fini di un servizio giornalistico sulla vicenda del presunto boss. Nella istanza presentata dall avvocato Eugenio  Minniti (Foro di Locri) al Gip dottoressa Caterina  Catalano, viene specificato “nell’interesse di Nirta Giovanni Luca lo scrivente chiede che il Nirta  venga autorizzato ad effettuare un colloquio con Klaus Davi esperto in inchieste  anti mafia anche afferenti le dinamiche criminali della asserita contrapposizione tra le famiglie Nirta Strangio e quella dei Pelle-Vottari .

Klaus Davi – come lui stesso ha svelato durante una sua lezione tenute al corso per la Scuola  di Perfezionamento per le Forze di  Polizia a Roma  –  ha intrattenuto anche un intenso scambio con Francesco Pelle detto Ciccio Pakistan prima del suo arresto   e con numerosi presunti protagonisti della scena criminale di San Luca in Aspromonte come   Francesco Strangio il presunto ‘Andreotti della Ndrangheta’  (definizione che l’interessato ha sempre categoricamente respinto) per le sue qualità di ‘mediatore’  e il buon livello culturale,   soprannominato anche   ‘ Ciccio Boutique’ per la sua spiccata  attenzione all’immagine  . Particolarmente intenso è stato lo scambio epistolare anche con il giovane Vincenzo Crisafi – che sta scontando una condanna per narcotraffico-  e che scrisse una lettera aperta al massmediologo quando era consigliere comunale di San Luca . Di recente Davi ha anche parlato con  Sebastiano Strangio – conosciuto  incontrato piu volte anni addietro    sempre a San Luca  – di recente indagato per l’omicidio del giovane e coraggioso carabiniere campano  Carmine Tripodi ucciso nel 1985.

“Praticamente non c’è un  presunto  protagonista della faida –  va da sé in condizioni di libertà –   che io non abbia incontrato in questi anni.Lascio l’antimafia accademica ad altri. Amo troppo incontrare le persone, conoscere i territori , imparare ad amare una terra con tutte le sue contraddizioni. Occuparsi di certi temi senza mai essere stato qui è un mistero…..  A Milano dicono che ci riescono……” ha detto Davi . “Scopo dell’incontro con Giovanni Luca? Continuare a raccontare le vicissitudini di una famiglia ‘maledetta’ , di una storia pesante ma terribilmente reale sfociata anche in drammi privati recenti”.

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