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‘Ndrangheta, il boss Rocco Papalia contro Klaus Davi: “A causa dei suoi poster non potevo più uscire di casa”

“Siccome è gay si veste da donna” è una delle dichiarazioni del boss della ‘Ndrangheta Rocco Papalia fatte in un tribunale milanese in occasione di una udienza svoltasi il 21 settembre 2023.

Il boss della ‘Ndrangheta Rocco Papalia è stato arrestato la prima volta nel 1976, a suo carico c’erano una lunga serie di reati: dal traffico di droga ai sequestri di persona. Nel 2015 era stato poi condannato ad altri 30 anni per un omicidio commesso alcuni anni prima. Papalia è stato scarcerato il 6 maggio del 2017 dopo 25 anni di carcere, ascoltato come testimone e parte offesa, ha risposto alle domande del PM Dott.ssa Maria Cristina Matassi e dell’avvocato di Klaus Davi Simona Giannetti.

Il giornalista è infatti stato processato per diffamazione per aver raffigurato il Papalia in indumenti femminili in un poster comparso a Milano e Buccinasco a dicembre 2017. Nel corso dell’udienza dello scorso 21 settembre Papalia ha tenuto a precisare di “Non essersi mai vestito da donna, semmai è Klaus Davi che lo fa perché, come è noto, ha un compagno”. Papalia ha raccontato di aver appreso dai giornali delle foto di Klaus Davi e ha sottolineato: “Non uscivo più di casa! Io non mi sono mai vestito da donna e mi sono offeso perché le persone per strada mi indicavano e commentavano i manifesti in cui venivo rappresentato in quel modo”.

Il boss della ‘Ndrangheta dopo la denuncia a Klaus Davi e di fronte alle domande della parte civile e del legale di Davi ha poi sostenuto: “È successo che una mattina mentre stavo camminando nei corridoi di un supermercato mi sono accorto che la gente mi stava guardando e che rideva di me. Non sapevo ancora niente dei manifesti di Klaus Davi che mi ritraevano vestito da donna.

Sono arrivato al punto in cui non uscivo più di casa perché ogni volta che lo facevo le persone mi prendevano in giro”. Inizialmente Papalia ha affermato in tribunale di non conoscere Klaus Davi e ha riposto “mai” nel corso dell’esame. In un secondo momento si è corretto dicendo: “L’avevo visto qualche volta in televisione”. Infine alla domanda del Presidente dott.ssa Vincenzina Greco: “Ma perché si era offeso?”  il boss ha risposto in questo modo: “Non mi vesto da donna, al massimo si poteva travestire lui visto che ha un compagno”.

Nel capo di imputazione contro Klaus Davi, il giornalista è stato accusato di “aver leso la reputazione del noto capo ‘Ndrangheta vestendolo da donna con l’aggravante di aver arrecato l’offesa mediante un mezzo di pubblicità, ossia i manifesti pubblici”. E il prossimo 1° dicembre Davi verrà esaminato in udienza a Milano. Insomma tutta una questione di virilità…

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