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Gratteri: “Tante idee investigative non le ho potute realizzare. Vado via dalla Calabria lasciando l’idea che si può cambiare”

“Penso che la cosa più importante che abbiamo fatto è stata quella di dare più fiducia alla gente. Me ne vado dalla Calabria lasciando l’idea che si può cambiare, che non siamo più l’Africa del nord”. Lo ha detto Nicola Gratteri, neo procuratore di Napoli, tracciando un bilancio dei sette anni trascorsi alla guida della Procura della Repubblica di Catanzaro nel corso di un incontro con i giornalisti prima di lasciare il capoluogo calabrese.

Una Procura, quella di Catanzaro, in cui “ci sarà sicuramente una continuità. Ormai – ha aggiunto – anche i giovani magistrati hanno acquisito una buona esperienza, i colleghi sono cresciuti”. “Di questo ufficio – ha detto il magistrato – mi mancherà tutto perché lo abbiamo costruito noi, fisicamente. La sede era un convento fatiscente del ‘400 a cui nessuno pensava salvo un minuto dopo aver letto le affermazioni di un noto avvocato che scrisse che non bisognava farci uffici giudiziari ma un centro culturale. Lì ho capito subito che bisognava essere un po’ più determinati in questa città. Per 12 anni che è rimasto chiuso. Perché non l’hanno fatto il centro culturale?”.

“In questi anni – ha sostenuto Gratteri – abbiamo lavorato tanto e ottenuto buoni risultati. Abbiamo liberato, anche fisicamente, gli spazi. E noi abbiamo sempre invitato la gente ad occupare questi spazi, anche attraverso voi della stampa che ci siete stati vicini e che avete creduto in noi e nel nostro sogno di creare una grande Procura. Noi abbiamo semplicemente lavorato. Forse i cittadini potevano fare qualcosa in più. Certe volte sono scesi in piazza, ma potevano farlo ancora di più e dovevano avere più coraggio. Forse non siamo stati credibili fino in fondo”.

“Se avessi avuto più magistrati e più forze dell’ordine – ha detto ancora Gratteri – avrei fatto di più. Tante idee investigative non le ho potute realizzare. Ringrazio sempre i vertici delle forze dell’ordine e anche il ministero della Giustizia, che ha mandato personale. C’è stato un lavoro di squadra. Abbiamo reso più vivibile il territorio, ma potevamo fare di più se avessimo avuto più uomini e più mezzi”. “Negli incontri con i giovani – ha aggiunto – ho cercato di indurli a studiare e di spiegare, anche da un punto di vista economico, la non convenienza a delinquere. Miglioramenti ne ho visti, ma forse si poteva fare di più”.

Alla cerimonia di commiato di Gratteri ha partecipato l’Orchestra giovanile di Laureana di Borrello che ha conferito al procuratore Gratteri il ruolo di “componente onorario” del gruppo.

“Il procuratore Gratteri ha trasmesso i valori di serietà, equilibrio e rigore. Ha costruito un nuovo modo di lavorare. Sono queste le cose che prolungano la tua presenza a Catanzaro”. Con queste parole ha voluto salutare Nicola Gratteri il procuratore vicario Vincenzo Capomolla. Un commiato commosso per la prossima partenza di Gratteri alla volta di Napoli, dove dirigerà la Procura più grande d’Europa. “Una di queste cose possiamo vederla qui – ha proseguito Capomolla – la nuova Procura. Esperienza che dire entusiasmante è dire poco. Per i magistrati l’esperienza è stata entusiasmante perché ha incoraggiato tutti a esprimere il proprio talento, chi aveva voglia di lavorare è stato accolto con animo paterno. Più che un maestro sei stato un esempio di rigore nell’esercizio di questa attività. Hai dato sempre un’indicazione di serietà, equilibrio, rigore. Attento a ogni profilo, non si è mai trattato nulla con rapidità. Ci si è soffermati su tutto, con attenzione. Per tutti quanti noi Gratteri resta il procuratore di Catanzaro. Ha costruito un ufficio e un modo di lavorare. Gli auguro di trovare una condizione che gli consenta di esprimere tutti i valori che ha espresso qui”.

“Auguro a tutti quelli che rimarranno – ha concluso – un procuratore che sappia fare tesoro dell’esempio del procuratore Gratteri. La partenza lascia tutti con un sentimento di nostalgia per l’assenza di una presenza che è stata positiva al 100%, senza nessuna remora”.

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