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Elena Sodano tra i relatori della tavola rotonda “La persona fragile e il ruolo dei caregiver: nuovi strumenti per le famiglie vulnerabili” organizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato a Roma

L’eco della rivoluzione gentile attivata dalla CasaPaese per persone affette da Alzheimer e demenze neurodegenerative, inaugurata venerdì 21 ottobre a Cicala, si è propagata sino a Roma, dove, venerdì 4 novembre, Elena Sodano, ideatrice della residenza accogliente nonché presidente dell’associazione Ra.Gi., ha preso parte alla tavola rotonda “La persona fragile e il ruolo dei caregiver: nuovi strumenti per le famiglie vulnerabili” organizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato.

Tema di discussione del convegno, moderato dal giornalista Alberto Matano, la necessità di cambiare prospettiva e passare dalla protezione di chi riceve cure alla tutela congiunta di chi riceve e di chi presta cure a familiari, attraverso il riconoscimento giuridico della figura del Caregiver, partendo dalla normativa esistente.

A discuterne, insieme a relatori del calibro di Valentina Perniciaro, Presidente della Fondazione Tetrabondi, Pietro Franzina, Ordinario di Diritto Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Diego Barone, Consigliere Nazionale del Notariato e Nicola Russo, Capo Dipartimento per gli affari di giustizia del Ministero della Giustizia, non poteva che essere “l’imprenditrice della cura” – così come preferisce definirsi – che, da lunghi anni, rappresenta un porto sicuro, in Calabria, per centinaia di pazienti e per le rispettive famiglie.

“Siamo qui per porre l’accento sul bisogno sempre più impellente di strategie operative, di una nuova politica sanitaria e sociale che ponga la giusta attenzione nei confronti di una diade finora abbandonata a sé stessa: le persone fragili e le rispettive famiglie” ha affermato Sodano palesando l’orgoglio di poter esporre tali urgenze dinanzi a professionisti che possono contribuire fattivamente a modificare l’ordinamento giuridico.

Come evidenziato anche dagli altri intervenuti, in Italia, finora, il legislatore si è occupato, in modo frammentato e disarticolato, soltanto degli strumenti a protezione della persona svantaggiata declinata al singolare. Ma il “rapporto di cura” opera in famiglie in cui almeno un componente si dedica solo alla persona debole. È vulnerabile il nucleo, non il singolo con conseguente perdita di redditi e socialità.

Colmare questo vuoto istituzionale, coinvolgendo la comunità, gli enti del terzo settore e le categorie professionali preposte, è l’obiettivo di Sodano che ha ribadito “le famiglie chiedono sollievo, non meramente sostegni economici. Hanno bisogno di progetti concreti, come appunto la nostra CasaPaese, che possano accogliere pazienti fragili, talvolta scarsamente considerati nell’ambito delle disabilità, e tendere loro la mano”.

Ad apprezzare l’impegno della presidente dell’associazione Ra.Gi. che, dal 2006, offre sollievo a persone affette da Alzheimer e demenze e ai rispettivi familiari attraverso Centri Diurni accreditati, Cafè Alzheimer e Dementia Friendly Comunity, anche il Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli – intervenuta alla tavola rotonda – che si è mostrata interessata a seguire il percorso di accoglienza e solidarietà intrapreso con CasaPaese per tutelare diritti, spesso, mal trattati.

 

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