«Ho deciso di candidarmi alle elezioni Politiche del prossimo 25 aprile perché mi trovavo in un momento della mia vita in cui le opzioni da scegliere erano – drasticamente – due: quella di ritirarmi dall’ ‘impegno politico’ oppure quella di proseguire il cammino intrapreso oramai da anni».
Lo afferma Caterina Garzaniti, giovane avvocato e candidata al Senato della Repubblica (Noi Moderati) nel Collegio Plurinominale Calabria con Noi Moderati, la coalizione centrista che raggruppa “Italia al Centro”, “Noi con l’Italia”, “Coraggio Italia” e “UdC”.
«Ho scelto la seconda strada: quella di candidarmi – aggiunge –. L’ho fatto nell’unica lista che sentivo realmente affine, quella di “Noi moderati”, perché ne condivido pienamente le idee, le iniziative, il programma e tutte le battaglie che porta avanti.
Si tratta di istanze tutte moderate – diversamente da quelle più radicali di Lega e Fratelli d’Italia – e valori per i quali da sempre mi spendo, a partire dalla famiglia, dai problemi della vita reale delle persone nel loro quotidiano, dalla scuola, alla difficoltà di fare impresa. A conti fatti, soltanto la nostra formazione può ritenersi veramente una proposta politica nuova, una scommessa per l’avvenire.
E se gli elettori saranno lungimiranti, e sapranno vedere e riconoscere i valori rappresentati da questa lista, riusciremo finalmente a seminare qualcosa di importante».
La Garzaniti si dice convinta che all’Italia serva «un Governo che sappia fare delle scelte, anche scelte difficili. Serve avere un governo che sia stabile, che funzioni e dia risposte ai cittadini.
E noi siamo, nella coalizione di centrodestra, quella forza di più partiti che si uniscono con una proposta comune e che si assume il compito futuro, nel caso di vittoria, di “garante dei conti e della crescita” attraverso una buona politica fatta di progetti fattibili e amore verso i territori. Ed infatti, non può immaginarsi sviluppo per l’Italia senza sviluppo al Sud.
La mia campagna elettorale è, ad esempio, impostata sul tema di un utilizzo del Pnrr inteso come opportunità di crescita, facendo leva su progetti che diano rilievo alla “territorializzazione” delle risorse, impedendo così ai giovani calabresi di lasciare la loro terra di appartenenza.
Per ottenere questo risultato, il PNRR deve dare vita ad interventi infrastrutturali per la rete ferroviaria, viaria, logistica, portuale e aeroportuale; consentire la costruzione di nuovi istituti, nuove palestre e mense scolastiche; realizzare la ristrutturazione e l’innovazione degli edifici esistenti per una scuola che diventi più inclusiva, costellata di next generation labs, ovvero spazi destinati alla formazione delle professioni digitali del futuro, onde risolvere l’annoso problema del collegamento tra scuola e mondo del lavoro, in un’ottica di continuità e collaborazione che rappresenta il vero punto di forza di una politica avveduta e produttiva».
Quindi lo sguardo alla Calabria dove si dice convinta «ci siano giovani motivati e ferocemente “meritocratici” che certamente non intendono sopravvivere con il cosiddetto “Reddito di Cittadinanza”, ma piuttosto vogliono essere parte attiva della società, impegnandosi nella formazione e nella ricerca di un lavoro adeguato alle loro competenze e capacità.
Ragion per cui, investire sulle capacità dei più giovani diventa una priorità dal momento che il livello di istruzione è uno degli aspetti che più contribuisce a determinare la stabilità economica delle persone».
Poi conclude: «E’ dunque evidente che famiglia, lavoro e scuola sono il focus principale del programma di governo di “Noi Moderati”; una proposta politica il cui voto resta il più utile di tutti, anche per affermare il valore del dialogo su questi temi così urgenti».