Il prossimo 2 Agosto sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile un dossier, caratterizzato da 15 interviste relative inerente ad Francesco Antonio Lascala, una delle 85 vittime innocenti della strage di Bologna del 2 agosto 1980. Il momento di riflessione, organizzato dal sodalizio reggino, ha come titolo “1980-2023: nel ricordo di Francesco Antonio Lascala” , ex centralinista delle Ferrovie dello Stato, ormai in pensione, si trovava sul primo binario, in attesa del treno delle 11,05 che lo avrebbe portato a Fidenza e poi a Cremona dalla figlia Enza.
Sono trascorsi quarantatré anni dalla strage di Bologna (2 agosto 1980, ore 10:25) dove si spensero bruscamente sogni, speranze, affetti familiari, progetti, stroncati da uno spaventoso fragore scaturito da un ordigno posto all’interno della stazione emiliana. Quel terrificante impatto causò la morte di 85 persone (orribilmente mutilate) ed oltre 200 feriti deturpati nel corpo e nell’animo. Un dolore che si trascina nei sentimenti dei parenti, degli amici, delle persone comuni, causa di uno degli eventi di cronaca italiana che ha marchiato per sempre la storia del nostro Paese. Ogni anno, a far data dal 1981, a Bologna, la giornata del 2 agosto diventa meta obbligatoria di un incontro della memoria. Il Circolo Culturale “L’Agorà” ha avanzato ancora la richiesta di intitolare uno spazio pubblico al Signor Antonio Francesco Lascala, reggino morto durante la Strage di Bologna del 2 agosto 1980. Da queste cifre il Circolo Culturale “L’Agorà” organizza un momento di riflessione avente come tema “1980-2023: nel ricordo di Francesco Antonio Lascala”. Si tratta di un dossier, caratterizzato da 15 interviste relative al tema in argomento. La strage di Bologna è stato un attentato commesso sabato 2 agosto 1980 alle 10:25 alla stazione ferroviaria di Bologna Centrale, a Bologna, in Italia.
Il Circolo Culturale “L’Agorà”, senza secondi fini, vuole ricordare tale figura, anche se purtroppo dimenticata nella memoria, da parte delle istituzioni locali che dovrebbero avere il preciso dovere di trasferire alle future generazioni la memoria di un crimine tanto efferato. A tal fine piace ricordare che venne inoltrata da parte del sodalizio reggino una richiesta di intitolazione di luogo pubblico al Comune di Reggio Calabria, proposta acquisita d’ufficio al prot. 125802 del 6 agosto 2018 – indirizzata al sindaco, al segretario generale, al presidente della Commissione Toponomastica, al presidente del Consiglio. A distanza di cinque anni il Circolo Culturale “L’Agorà” non ha ricevuto nessuna risposta in tal senso. Quali sono i tempi per una risposta a un’istanza regolarmente presentata a un comune in Italia? 30 giorni? 45? 90? 180? Un anno? Due anni? Tre anni? Non è dato saperlo, almeno in certi frangenti… geografici. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione,organizzata dal sodalizio culturale reggino,sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da mercoledì 2 agosto.