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Reggio: il Premio Ibico per la Poesia dell’Anassilaos

Il poeta reggino Ibico sarà al centro delle manifestazioni realizzate dall’Associazione Culturale Anassilaos nell’ambito del Premio Ibico per la Poesia, patrocinato dal Consiglio Regionale della Calabria, dalla Città Metropolitana e dal Comune di Reggio Calabria, in collaborazione con l’I.C. Vitrioli-Principe di Piemonte, la Biblioteca De Nava e Spazio Open,  in occasione della Giornata Mondiale della Poesia promossa dall’UNESCO il 21 marzo di ogni anno, primo giorno di quella primavera celebrata dal poeta reggino in un celebre frammento. La manifestazione avrà inizio martedì 21 marzo alle ore 10,00 presso la Villetta della Biblioteca De Nava con l’inaugurazione di una mostra libraria e filatelica realizzata dalla stessa Biblioteca e da Anassilaos sul tema “Poeti d’Italia” da Dante a Pasolini con una scelta filatelica anche dei cantautori italiani assimilati agli antichi Trovatori che eseguivano testi poetici e brani musicali da essi stessi composti (Luigi Tenco, Rino Gaetano, Lucio Dalla, Giorgio Gaber, Pino Daniele, Franco Battiato, Domenico Modugno, Pierangelo Bertoli e il reggino Mino Reitano) con la partecipazione degli allievi dell’I.C. Vitrioli-Principe di Piemonte, e gli interventi di  Irene Calabrò, Assessore Cultura Comune Reggio Calabria; Maria Morabito, Dirigente I.C. Vitrioli Principe di Piemonte; Stefano Iorfida, Presidente Ass. Anassilaos; Daniela Neri,  responsabile Biblioteca De Nava.

Nel pomeriggio dello stesso martedì, alle ore 17,00, presso la Sala dei Sindaci di Palazzo San Giorgio si terrà l’omaggio ad Ibico reggino, primo evento collegato al Premio, con un breve intervento del Presidente di Anassilaos sulla figura di Ibico e la lettura, a cura degli amici del Sodalizio (Francesca Neri, Pina De Felice, Carlo Menga, Marilù Laface, Pino Papasergio, Antonella Postorino, Daniela Scuncia, Giacomo Marcianò, Antonella Postorino Jr, Mimma Licastro) dei versi del poeta e dei lirici greci, corali e monodici, a lui riconducibili. Ibico reggino è il più grande, celebrato e rinomato poeta che Reggio Calabria abbia mai avuto ed insieme anche forse il meno conosciuto dai Reggini di ieri e oggi. A ricordare il poeta nella città di Reggio Calabria abbiamo appena un monumento sul Lungomare Falcomatà opera di Michele Guerrisi, e una breve iscrizione sul Corso Matteotti (già Corso Vittorio Emanuele III) che ricorda la ballata Die Kraniche des Ibykus (Le gru di Ibico) che il poeta tedesco Friedrich Schiller nel 1797 dedicò alla sua tragica e leggendaria morte. Agli inizi degli anni Sessanta (1964) l’Amministrazione Civica di Reggio Calabria rivolse un invito a scultori e Architetti per un bozzetto di fontana da realizzare in Piazza Indipendenza. In quella circostanza l’artista Celestino Petrone realizzò e inviò  un bozzetto che celebrava il poeta reggino con una scultura che ne ricordava la fine attraverso un volo di gru ma non se ne fece nulla.

Al poeta e alla sua opera, consistente invero di pochissimi versi tramandati da grammatici e filosofi e di frustoli papiracei, con l’eccezione dell’ode a Policrate, di difficile lettura e interpretazione, e tradotti nelle più comuni raccolte dedicate alla poesia greca antica, sono da sempre state dedicate dottissime ricerche, tanto più dotte quanto meno era ed è il materiale sul quale discettare, riservate alla più intima ristretta cerchia di studiosi e addetti ai lavori, con il rischio, reale e concreto, che la poesia di Ibico come quella degli altri poeti greci antichi appaia remota e lontana dal gusto dei lettori, specialmente più giovani. Il senso della “ripresa” ai nostri giorni di un reggino vissuto nel VI secolo a.C. risponde a tale esigenza ed è frutto della fatica di quanti hanno dedicato a Ibico le proprie ricerche,  tra i quali il compianto Prof. Franco Mosino autore di un’opera imprescindibile (Ibico/Testimonianze e Frammenti edito nel 1966 a cura della benemerita Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo) e di recente il Prof. Daniele Castrizio che ha promosso una serie di approfondimenti sui greci illustri dell’antica Rhegion, i cui  ritratti, inesistenti, sono stati realizzati  dall’artista Serghjei Tikhonov.

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