Si è svolta sabato 29 novembre, alle 11.30 nella sala consiliare di Santa Severina, la conferenza stampa di presentazione del progetto “Il Borgo del Castello e dei Musei – Santa Severina’, finanziato con 1,5 milioni di euro dal Fondo di Sviluppo e Coesione nell’ambito dell’avviso pubblico “Progetto Strategico per la Valorizzazione dei Borghi della Calabria e il Potenziamento dell’Offerta Turistica e Culturale’. All’incontro sono intervenuti il vicesindaco di Santa Severina Pietro Vigna, il sindaco di Caccuri Luigi Quintieri, il sindaco di Castelsilano Francesco Durante, l’ingegner Domenico Renzo (RUP), l’ingegner Carlo Consoli (progettista), Margherita Lettieri per l’associazione Vivavisione APS e la project manager Anna Infante.
Visione territoriale condivisa
Il vicesindaco di Santa Severina Pietro Vigna ha aperto i lavori definendo l’iniziativa «un intervento complesso e ambizioso, frutto di una collaborazione ampia e di un lavoro tecnico di altissimo livello».
Vigna ha sottolineato la scelta strategica dell’Amministrazione di superare una visione localistica: «La crescita di un piccolo borgo dell’entroterra dipende dallo sviluppo dell’intero territorio che lo circonda».
Il vicesindaco ha ricordato le iniziative avviate negli ultimi anni, dall’enoteca comunale nel Castello alla rete dei sei comuni che ha dato vita alla ciclopedonale della Valle del Neto, premiata a livello nazionale. Ha poi illustrato i finanziamenti ottenuti per l’acquisizione e la riqualificazione di Palazzo Giordano e Palazzo Apa, destinati ad ospitare spazi dedicati all’artigianato artistico e all’enogastronomia, e il recupero del Maxxi e della LALeO, futura “Dimora degli Artisti’.
«Vogliamo costruire opportunità concrete per i nostri giovani – ha dichiarato Vigna – grazie a musei dinamici, botteghe, residenze artistiche e percorsi formativi con artisti nazionali e internazionali». Il vicesindaco ha inoltre evidenziato la partecipazione del Comune a fiere turistiche internazionali a Londra, Berlino, Venezia e Napoli, che ha permesso di intercettare tour operator interessati al territorio: «Ci aspettiamo un significativo aumento delle presenze, già da quest’anno e soprattutto dai prossimi. È un progetto a 360 gradi, con ricadute importanti non solo per i Comuni coinvolti ma per l’intera area della Valle del Neto».
Gli interventi: dalla ristrutturazione alla rigenerazione culturale
L’ingegner Domenico Renzo, Rup del Comune di Santa Severina, ha illustrato le principali fasi del progetto, che ha portato all’acquisizione e al recupero di due immobili storici: Palazzo Giordano in piazza Campo, destinato al nuovo museo dell’artigianato artistico, e Palazzo Apa nel centro storico, che ospiterà il centro di degustazione dei prodotti locali. La progettazione, affidata all’ingegner Carlo Consoli, è stata interamente valutata e autorizzata dalla Soprintendenza, con interventi su impianti, infissi, pavimenti, servizi, abbattimento delle barriere architettoniche e recupero di elementi storici come l’arco di ingresso di corso Aristippo e parti del Palazzo Barracco. Renzo ha ricordato che questo intervento si integra con il secondo grande progetto in corso, quello di Rigenerazione Culturale finanziato dal Pnrr per 2,5 milioni di euro, che coinvolge Santa Severina, Caccuri e Castelsilano. Gli interventi includono la Casa degli Artisti, il nuovo museo di Santa Severina, la valorizzazione dell’Arca del maestro Girimondi a Castelsilano e il recupero dell’ex Convento di San Domenico a Caccuri, destinato anche ad ospitare il nuovo Master di Giornalismo in collaborazione con l’Università della Calabria e l’Università telematica Pegaso. «Si tratta di un sistema di interventi coordinati, materiali e immateriali, che stanno costruendo un vero percorso di rigenerazione culturale condiviso tra i tre borghi», ha concluso.
Dal 2018 a oggi, un progetto multidisciplinare
L’ingegner Carlo Consoli, il progettista, ha ripercorso la genesi del progetto, partito nel 2018 con lo studio del territorio e la candidatura al bando regionale, quando Santa Severina si fece capofila di una rete di dodici borghi calabresi, attivando 19 protocolli d’intesa con operatori economici della Valle del Neto. «Una strategia che ha reso la candidatura più solida e ha permesso di integrare, oltre alla parte infrastrutturale, anche interventi immateriali», ha spiegato.
Il secondo passo è stata la candidatura al bando del ministero della Cultura del 2022 nell’ambito del Pnrr, «un bando di elevata complessità e con un numero molto ridotto di progetti finanziati». Su mandato dell’Amministrazione, lo studio è stato esteso ai comuni di Caccuri e Castelsilano, con nuove partnership qualificate tra cui l’Università della Calabria, l’Università telematica Pegaso e l’Associazione Borghi più belli d’Italia. Consoli ha evidenziato che il progetto Pnrr punta significativamente su formazione, servizi e innovazione digitale: «Non parliamo solo di ristrutturare immobili, ma di generare opportunità economiche e professionali: dal Master di Giornalismo alle nuove guide turistiche certificate, fino alle attività di marketing territoriale e ai percorsi digitali innovativi». Il progettista ha richiamato l’importanza dell’Arca del maestro Gismondi a Castelsilano, definendola «un patrimonio straordinario, capace di diventare un vero volano turistico per l’intero territorio».
Caccuri: promozione internazionale
Il sindaco di Caccuri, Luigi Quintieri, ha definito l’iniziativa «un unicum nella progettazione pubblica», per la sua struttura multifase e per l’integrazione tra interventi materiali e immateriali. Per Caccuri, il progetto ha riguardato il recupero di una porzione dell’ex convento domenicano del 1565, immobile storico che ha subito decenni di incuria. «Restituirlo alla comunità è un atto di responsabilità verso la nostra storia», ha dichiarato.
Quintieri ha evidenziato l’importanza delle azioni immateriali, dal marketing territoriale agli strumenti digitali, fino alla partecipazione alle fiere internazionali del turismo: «Grazie al supporto di Alfa 21 abbiamo intercettato tour operator che sono poi venuti davvero sul territorio, portando anche gruppi di visitatori. È la conferma che la promozione è una strada da continuare a percorrere».
Nel complesso recuperato è previsto anche l’avvio di un master dedicato ai beni culturali con taglio giornalistico, realizzato con il supporto delle università partner. «Un percorso che rappresenta una vera opportunità di formazione per i giovani», ha aggiunto il sindaco, concludendo con un richiamo alla sinergia con Santa Severina e Castelsilano: «Una collaborazione che rafforza la valorizzazione culturale del nostro territorio e apre nuove prospettive di sviluppo».
Castelsilano: dall’Arca di Gismondi al turismo culturale
Il sindaco di Castelsilano, Francesco Durante, ha espresso gratitudine al Comune di Santa Severina per il coinvolgimento nel progetto e al team dell’ingegnere Carlo Consoli per la grande disponibilità e la professionalità dimostrate. Durante ha ricordato che l’intervento ha permesso la riqualificazione dell’area esterna dell’Arca del maestro Gismondi, per anni abbandonata e utilizzata come deposito: «Oggi quello spazio è completamente trasformato e valorizza un’opera di straordinaria importanza culturale».
Il sindaco ha sottolineato anche il valore della casa natale del maestro Girimondi, ricca di opere e messa a disposizione dagli eredi, e ha annunciato l’impegno del Comune per completare il percorso che potrà portare alla realizzazione del museo dedicato al maestro. «L’Arca e la casa natale rappresentano un patrimonio di enorme valore, che merita di essere pienamente restituito alla comunità e ai visitatori», ha dichiarato.
Inoltre, il primo cittadino di Castelsilano ha evidenziato l’importanza degli interventi immateriali del progetto – marketing territoriale, attività culturali, sentieristica e partecipazione alle fiere internazionali del turismo – che, grazie al supporto di Alfa 21, hanno permesso di intercettare tour operator e visitatori interessati al territorio. «Abbiamo visto arrivare i primi gruppi di turisti: un segnale concreto che questa strada va proseguita». Infine, ha ricordato anche i murales presenti nel borgo, voluti in parte dalle precedenti amministrazioni e in parte realizzati da artisti contemporanei, come elemento aggiuntivo di identità e attrattività culturale. «Questo progetto – ha concluso – è un’opportunità straordinaria per valorizzare l’intero territorio di Castelsilano. Continueremo a lavorare per completare il percorso culturale, artistico e paesaggistico iniziato grazie a questa importante collaborazione».
Ecosistema culturale avanzato
Margherita Lettieri, dell’associazione Vivavisione, ha illustrato la componente digitale e culturale del progetto, definendolo «un intervento di valorizzazione innovativo e non tradizionale», basato sulla raccolta e digitalizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico di Santa Severina e Altilia. Tutto il materiale è stato integrato nel portale Visit Santa Severina, completamente multilingue e dotato di virtual tour a 360°, che permette ai visitatori di esplorare il borgo da qualsiasi parte del mondo. Il portale include anche un modulo di intelligenza artificiale che guida l’utente nella scoperta del territorio, suggerendo percorsi, luoghi da visitare, servizi e attività. Lettieri ha poi descritto la realizzazione di un infopoint tecnologico, dotato di totem multimediali, proiettori, mappe e gadget informativi.
Tra le innovazioni più rilevanti, la nuova cartellonistica intelligente, con QR code che rimandano a contenuti multimediali e audioguide multilingue, comprensive di traduzione in Lis per garantire accessibilità anche ai visitatori non udenti. È stata inoltre sviluppata una web app gratuita con funzioni di realtà aumentata: inquadrando i principali monumenti, compare una mascotte digitale che racconta i luoghi in modo semplice e coinvolgente, pensato soprattutto per i più giovani.
«Si tratta di uno dei progetti più avanzati di digitalizzazione culturale – ha concluso – capace di integrare tecnologia, accessibilità e narrazione del territorio in un unico ecosistema digitale».
Il nuovo brand territoriale e la narrazione identitaria
Anna Infante, project manager interventi di comunicazione, ha illustrato la componente immateriale, sottolineando come «per la prima volta, si tratti di un intervento che parla realmente alla comunità e riflette l’identità del territorio». Al centro del suo contributo, la presentazione del nuovo brand territoriale di Santa Severina, un marchio modulare che integra simboli architettonici e spirituali del borgo – le mura, il Castello, il Battistero e il rosone della Cattedrale – e che accompagnerà tutte le attività materiali e immateriali del progetto.
Infante ha spiegato che il brand è pensato come «un sistema visivo aperto, capace di coniugare la forza del passato, la vitalità del presente e la proiezione verso l’innovazione e il turismo esperienziale». Ha inoltre presentato un video spot dedicato ai nuovi musei, evidenziando come questi non vengano più interpretati solo come spazi espositivi ma come “dimore”, stanze diffuse nel borgo collegate idealmente al Castello e parte di un unico percorso immersivo.
A completamento del portale Visit Santa Severina, è stato inoltre lanciato il nuovo sito www.viveresantaseverina.it, interamente dedicato alla narrazione dell’esperienza di viaggio: leggende, enogastronomia, tradizioni e storie dei visitatori. La piattaforma, strutturata come un blog partecipativo, consente a chi arriva nel borgo di lasciare commenti, foto e racconti personali.
«L’obiettivo – ha concluso Infante – è costruire un ecosistema digitale integrato, capace di valorizzare Santa Severina non solo nei suoi luoghi, ma nella sua identità, nel suo vissuto e nel rapporto vivo tra territorio e comunità».
