“La storia ha inizio un po’ di anni fa quando un ex sindaco consiglia al rampollo di “non fare politica”.
Un consiglio seguito alla lettera perché il figliolo, insieme agli amici del circoletto locale di Fratelli d’Italia, tutto fa tranne che politica.
Non fare politica è per esempio la patetica illusione di rifarsi una verginità infangando le persone perbene.
Non fare politica è seminare odio con un linguaggio urlato ed orgogliosamente becero, loro che sono esponenti di partito o di staff e dovrebbero rifuggire certi livelli.
Non fare politica sono i tentativi di pulirsi sporcando gli altri sinanche associazioni senza scopo di lucro, loro che in passato omaggiavano cedendo sedi senza bandi.
Sembra un film, quello di Albanese, dove Cetto La Qualunque, sentitosi minacciato dal “rischio legalità” della sua cittadina, si propone per esserne la guida così mettendo in campo improbabili strategie.
Le “strategie” pecorecce e stereotipate copiate da questa disperata fetta di destra che magari potrebbe illuminarci sulla loro idea di città, ammesso che ne abbiano una.
Ci piace però parlare della nostra visione di città che proprio ieri è stata trasfusa nel DUP all’odg del Consiglio Comunale.
Una città interconnessa che ha già il suo progetto di trasporto pubblico locale che per avvitamenti burocratici regionali non può andare a gara.
Una città che persegue la giustizia sociale con le polemiche sociali e quelle fiscali a favore dei redditi minimi, delle onlus e dei centri storici.
Una città digitalizzata e sempre più moderna e trasparente.
Una città di eventi di grande qualità e di forte richiamo.
Una città che ha colto le opportunità del Pnrr e che prende forma coi progetti Pinqua e le varie opere di edilizia scolastica, tratti viari, impianti sportivi spazi di aggregazione e ricchezze riscoperte e valorizzate come il Faro di Capo Trionto.
Una città dove Cetto La Qualunque non ha alcuna speranza perché chi la vive ne ha già sperimentato i tempi bui di regno”.
Così in una nota il movimento “CoriglianoRossano Pulita”.