Per la seconda volta, a distanza di sette mesi, la Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale del riesame di Reggio Calabria che aveva confermato gli arresti domiciliari disposti nel maggio 2022 nei confronti dell’ex sindaco di Cosoleto Antonino Gioffré, accusato dalla Dda di scambio elettorale politico-mafioso.
A darne notizia sono gli avvocati Fortunato Schiava e Carlo Morace, difensori di Gioffré, che “prendono atto con soddisfazione – si legge nella nota – della decisione della seconda sezione penale della Suprema Corte. Il nostro assistito si trova agli arresti domiciliari da 14 mesi e, a seguito del secondo annullamento della Cassazione, il Tribunale di Reggio Calabria dovrà pronunciarsi per la terza volta”.
Gioffré era stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Propaggine” condotta contro la cosca Alvaro-Penna che ha portato, a novembre, allo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. A Cosoleto, secondo i magistrati, “le elezioni amministrative del giugno 2018 sono state pesantemente condizionate dalla cosca Alvaro in accordo con il sindaco uscente Antonino Gioffré, poi nuovamente candidato ed eletto”. L’impianto accusatorio è stato contestato dagli avvocati Schiava e Morace che adesso attendono le motivazioni della seconda sentenza della Corte di Cassazione.
Nella prima sentenza di annullamento, depositata lo scorso dicembre, la Suprema Corte aveva sottolineato che ci sarebbe stata una “lettura delle conversazioni intercettate fondata su mere congetture” e anche per questo l’ordinanza di arresto “presenta evidenti carenze motivazionali, connotate anche da manifesta illogicità nella valutazione della rilevanza indiziaria di talune conversazioni, in merito alla ricostruzione dei gravi indizi concernenti la conclusione dello scambio elettorale politico-mafioso”.